#Per modo di dire | 09/01/2024

Dove i dialetti mettono radici

Nicola Arigoni

Continua la collaborazione volta a presentare alcuni materiali custoditi dal Centro di dialettologia e di etnografia (Cde) con sede a Bellinzona. La seconda puntata ha come protagonista il Repertorio toponomastico ticinese.

Nell’ambito della sua attività dedicata a documentare, studiare e valorizzare la realtà linguistica ed etnografica della Svizzera italiana, il Cde promuove l’indagine del patrimonio lessicale dialettale, lo studio delle parlate locali, della cultura popolare e altri progetti collaterali che confluiscono in varie pubblicazioni. 
In ambito etnografico, l’istituto si occupa tra le altre attività della gestione e della salvaguardia della collezione etnografica dello Stato (comprendente oltre 12mila oggetti provenienti dai più disparati ambiti della cultura materiale locale e regionale), di una serie di inventari di oggetti sparsi sul territorio e di un vasto archivio fotografico e sonoro.

Il Repertorio toponomastico ticinese
Il progetto, che ha origine nel 1964 grazie a Konrad Huber, docente di linguistica romanza all’Università di Zurigo, ha lo scopo di raccogliere e valorizzare il patrimonio dei nomi di luogo del Canton Ticino, procedendo alla catalogazione e archiviazione dei toponimi anche in forma digitale. Il servizio del Repertorio toponomastico ticinese fornisce inoltre una consulenza nel campo della toponomastica e dell’antroponomastica e partecipa a incontri scientifici a livello locale e internazionale. I nomi di luogo vengono inventariati facendo capo a inchieste condotte sul terreno con informatori locali, completate e integrate da fonti documentarie, cartografiche e bibliografiche. In collaborazione con i Comuni e con enti pubblici e privati, i toponimi sono stati finora pubblicati in due collane: la prima, il Repertorio toponomastico ticinese, a cui erano destinati contributi più sostanziosi, tali da diventare vere e proprie monografie; la seconda, l’Archivio dei nomi di luogo, concepita in veste più snella, tale da consentire una trattazione meno circostanziata e allestita in tempi più brevi. Delle due collane, solo la prima continua attualmente, in una veste grafica rinnovata. A partire dalle inchieste della fine degli anni Settanta sono stati raccolti circa 69mila toponimi, che sono alla base delle pubblicazioni del Repertorio. Ad oggi sono stati pubblicati 71 volumi dedicati a vari Comuni o ex Comuni, di cui 23 riferiti a località del Luganese. Fra questi troviamo ad esempio Comano, Cagiallo, Sala Capriasca, Origlio, Brè, Sonvico, Caslano, Gravesano, Manno, Mezzovico-Vira, Medeglia e Rivera.

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sull'edizione del 05.01.2024

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Viaggio tra i dialetti