#Antichi ricordi | 04/04/2014

Alta moda in via Nassa

di Mario Berardi

Il rinomato negozio, scomparso 65 anni anni or sono, era ubicato al numero 42 di via Nassa. Era stato aperto alla fine degli anni trenta del Novecento dal maestro sarto Piero Picuri, specializzatosi in alta moda maschile italiana. Grazie alla professionalità e al raffinato buon gusto, Picuri si era subito fatto conoscere e apprezzare da una signorile clientela luganese. Avvocati, medici, banchieri, architetti si servivano da lui per l'abito elegante confezionato su misura. Era lo stesso maestro sarto che guidava il cliente nella scelta, suggerendo il modello d'abito adatto alla personalità. Prese le misure, interveniva la moglie, signora Olga, che con competenza consigliava i clienti nella scelta delle stoffe e dei colori più indicati per valorizzare il modo d'essere dell'acquirente. Era il periodo in cui «noblesse obblige» si portava la giacca (talvolta a doppio petto) e cravatta e non si parlava nel modo più assoluto di «blue jeans». La nomea del maestro sarto si diffuse in breve tempo, tanto che, al piano superiore, Piero Picuri aprì il laboratorio dando così lavoro a diverse persone.

Il negozio era pure frequentato da membri della diplomazia accreditati a Berna, che giungevano a Lugano per recarsi dal «tailleur» Picuri per farsi confezionare il vestito elegante o l'abito da cerimonia. Il sarto, pur essendosi specializzato in moda maschile, non tralasciava qualche signora che conoscendo la sua bravura gli chiedeva di cucire per lei un abito. Non mancava qualche personaggio del popolo il quale, in occasione del matrimonio, si faceva preparare il «vestito buono», che dopo il rito nuziale veniva usato quale abito della festa. Piero Picuri si era recato personalmente in Gran Bretagna, dove aveva contattato diverse case produttrici delle rinomate stoffe inglesi e per tale motivo aveva ottenuto l'esclusiva di alcune pregevoli marche che usava per confezionare vestiti di qualità notevole. Nel 1949, Piero Picuri prese la decisione di lasciare la città per partire con la famiglia negli Stati Uniti, chiudendo così il suo negozio altamente specializzato che fu frequentato e apprezzato da molte personalità luganesi.