#Antichi ricordi | 09/12/2021

Anche un premio Nobel al «Circul» di Montagnola

Nato nel 1909 come Circolo Sociale di Montagnola e diventato cooperativa nel 2008, non ha perso la sua identità di luogo «per riposare lo spirito e dimenticare, quantomeno per qualche ora, le preoccupazioni della vita quotidiana», così come ben definito dai suoi fondatori in occasione dell’assemblea costituente del 28 febbraio 1909. Il ritrovo era uno dei preferiti dal Premio Nobel per la letteratura Hermann Hesse durante il suo lungo soggiorno in Collina d’Oro.

di Americo Bottani

Come si può leggere nel libro, edito nel 2009 in occasione della ricorrenza del centenario di fondazione, «la signorilità del Circolo è insita principalmente nella felice ubicazione e nella lungimiranza di coloro i quali nel 1909 hanno sottoscritto l’atto di costituzione, ed in particolare dei fratelli Pietro ed Emilio Piattini, ideatori incontestabili, fors’anche inconsapevoli, di una forma associativa ancora ieri unica in Ticino e paragonabile a livello nazionale ad una birreria tipica in attività nei pressi di Basilea».

La particolare forma associativa del ritrovo montagnolese, a grandi linee si ispirava ai circoli operai e ai dopolavoro in uso nella prima metà del secolo scorso in Lombardia e non solo. A distanza di un secolo, presentava però qualche lacuna formale e dunque è stata trasformata in cooperativa. Angelo Paparelli, Vittore Gottardi, Flavio Scalena, Franco Sorlini, Peter Fitze, Severo Arigoni, Gottardo Dotta e Paolo Boulenaz furono i promotori di questa modifica statutaria approvata in occasione dell’assemblea indetta il 14 settembre 2008. Da quell’anno, il presidente è Flavio Scalena di Montagnola.

Oggigiorno, il ritrovo non è più riservato esclusivamente ai soci come un tempo, ma è aperto a tutti. La ristorazione ha preso il sopravvento sulle numerose attività sociali e ricreative per le quali venne pensato dai fondatori. Per tale scopo affittarono e poi acquistarono «ul canvett», che certo non era così come lo si vede oggi. Era più che altro meta domenicale per chi voleva trascorrere un momento conviviale. Era il tempo dei pasti semplici, nostrani come la taiada, i furmagin marü (magari cun denta ul bau), i pess in carpion, ul salamìn… e un quai tocc da pan.

Artefice di non poche migliorie apportate al ritrovo è stato senza ombra di dubbio l’arch. Angelo Paparelli. La struttura si compone di 4 piani: ai livelli superiori si accede mediante una lunga scala e dal 2009, per sottolineare il centenario, l’assemblea ha deciso la posa di un montapersone a favore di chi ha difficoltà motorie: investimento di 50mila franchi, interamente pagati dalla cooperativa.

 
Foto
Hermann Hesse con la moglie Ninon e un amico. 
Hermann Hesse-Editionsarchiv, Offenbach am Main