Fedele alla sua missione di promuovere il sostegno all’istruzione, l’alleviamento della povertà e la pace, il sodalizio guarda con fiducia al futuro e anche per il 2024 ha rinnovato il suo sostegno alla Masseria della Solidarietà a Cornaredo.
Nel suo discorso, Bianda ha delineato un anno di presidenza dedicato all’innovazione. «Assumere la carica di presidente è un impegno significativo ma anche un grande onore. Sono grato al mio padrino, Fabio Amadò, che nel 2007 mi ha introdotto nel Rotary permettendomi di crescere all’interno di questa realtà. A livello personale rappresenta una connessione con la comunità; è un’opportunità per mettere in pratica i valori nei quali mi identifico e soprattutto poter fare la differenza nella vita degli altri».
L’immagine del Rotary verso l’esterno è di un club elitario, è proprio così? «Forse un tempo. Ora si lavora per evolvere e adattarsi ai cambiamenti sociali, puntando a diventare più inclusivo e rappresentativo delle comunità in cui opera. Il Rotary si impegna a promuovere la diversità tra i suoi membri e a essere accessibile a persone di varie professioni, culture e background».
Cosa caratterizzerà il suo anno di presidenza? «Ogni presidente introduce la sua visione e iniziative personali, ma nel Rotary persistono diversi progetti significativi a livello globale. Cito ad esempio quello della lotta alla poliomielite, il supporto a bambini e giovani finanziariamente e socialmente, la conservazione degli ecosistemi acquatici... A livello locale abbiamo sostenuto la Masseria della Solidarietà e continueremo a farlo. Inoltre ho un progetto personale ancora nel cassetto che spero di realizzare durante il mio mandato».
Nella foto, da sinistra: Marco Strazzi e Matteo Bianda.