L'annuncio suscita la reazione del cronista del Corriere del Ticino, che annota: «Il fatto che la nostra Civica invita a presentare un figurino per la nuova uniforme deve tornare di soddisfazione all’intera cittadinanza che da tempo si augurava la sostituzione della vecchia. Da 26 anni l’uniforme della Civica era sulla breccia e dopo sì largo spazio di tempo è logico che si pensi a un cambiamento che, se possibile (e lo deve essere) darà al valoroso corpo musicale cittadino un’uniforme nuova e migliore dell’attuale». Il cronista aggiunge che «ci sia permesso di augurarci che si scartino senz’altro certi “figurini” che mettono il suonatore nella poco bella situazione di rassomigliare a un milite delle Crociate o a uno della guerra dei Trent’anni e per la vistosità dell’uniforme e per i colori o magari anche per le piume di gallo o di gallina gettati a profusione sul copricapo. L’attuale uniforme della Civica è seria e decorosa. Noi crediamo che non sarà difficile cambiare in meglio».
L’«uniforme seria e decorosa» era stata inaugurata 26 anni prima. Ne parla Gazzetta ticinese il 28 giugno 1897 in occasione della Festa di quattro società filarmoniche (Lugano, Bellinzona, Chiasso e Giornico) tenutasi sulle rive del Ceresio: «Si ebbe modo di ammirare la nuova uniforme della Civica Filarmonica. È bella ed elegante assai, la stoffa bleu, con le guarnizioni dorate danno all’assieme del vestito un certo qual lusso e ricchezza: il vedere codesto abbigliamento fa piacere, come a vedere una cosa simpatica. La popolazione di Lugano ha espresso il suo soddisfacimento per tale uniforme. Vengono tributati meritati elogi alla rinomata sartoria Fumagalli ed alla nota berrettineria Ribola per la accurata confezione delle nuove uniformi della Civica Filarmonica di Lugano». Torniamo a cento anni fa: per realizzare la nuova uniforme, alla Civica occorrono fondi. Il 21 dicembre 1922 su Gazzetta ticinese leggiamo che «per provvedere a questa bisogna occorrono oltre franchi 10’000. La disponibilità del “Fondo Nuova Uniforme” si aggira su circa la metà del fabbisogno». Vengono allora organizzate lotterie e rivolti appelli alla cittadinanza «affinché voglia accordarci per quest’occasione un contributo che valga a rendere meno oneroso il nostro compito».
I soldi si trovano e il 23 luglio 1923 su Gazzetta ticinese leggiamo che «ieri mattina i membri della Civica hanno indossato per la prima volta la nuova divisa confezionata dalla sartoria Fumagalli. È di panno bleu, di fabbricazione nazionale con bottoni dorati, spalline di cordoncino nero e distintivo in oro al collo e alle maniche della giubba. Il berretto è adatto alla divisa, solo che bisognerebbe mantenerne rigido il frontone e far sì che tutti abbiano a metterselo in modo uguale evitando così che ogni musicante dia al berretto la forma che più gli garba. La divisa è semplice ma seria ed elegante, e si presta alle due stagioni, tanto all’inverno quanto all’estate, bastando per quest’ultima di usare pantaloni di tela bianca, scarpe bianche ed una foderetta bianca al berretto, così come si usa nelle uniformi di marina di qualsiasi nazione». I festeggiamenti per l’inaugurazione iniziano alla sede sociale al parco Ciani con il ritrovo dei soci attivi, poi, «dopo che il fotografo Brunel ebbe eseguito la fotografia del gruppo dei nostri simpatici musicanti con lo sfondo dei frondosi alberi del Parco», sono proseguiti con il corteo in città, la visita al Municipio e la bicchierata al Kursaal.