Un corteo deludente

Mare Dignola

Puntata carnascialesca della rubrica «Cento di questi anni».

Il Carnevale a Lugano di cento anni fa inizia giovedì 19 febbraio. Con il titolo «I primi assaggi delle feste di carnevale» l’indomani su Libera Stampa leggiamo: «Ieri, come venne annunciato dai manifesti multicolori e dai giornali, si ebbero i primi segni dell’ammattimento generale che, dicesi, avverrà nei prossimi giorni a chiudere il Carnevale del calendario (quello di fatto dura ormai tutto l’anno). Verso le 14 ebbe luogo il corteggio dei fanciulli, che servì ottimamente a divertire gli adulti, ed al quale parteciparono alcune centinaia di ragazzi e ragazzine. Percorse le vie cittadine al suono della bandella della Civica, mascherata per l’occasione, il corteo venne a sciogliersi in Piazza Dante ove vennero distribuiti dolci a profusione». 
È di tono diverso il commento al giovedì grasso luganese che leggiamo su Popolo e libertà: «È passato quasi inosservato. Nel pomeriggio un magro corteo di bambini mascherati, con una fanfara in testa e qualche membro del Comitato carnevale ha percorso le vie della città. In Piazza Dante furono poi distribuiti ai bambini dei dolci. Nella serata altra gibigiana con palloncini illuminati. Tutto qui». 
La domenica è il giorno della tombola. Ne riferisce il cronista del Corriere del Ticino il 23 febbraio: «La tradizionale tombola, favorita da una bella giornata di sole, ha radunato a Lugano la solita folla di gente. La Piazza della Riforma era gremita: tutti armati di una o più cartelle, pronti, con la matita, a segnare i numeri che volta a volta apparivano sul gigantesco cartellone e venivano gridati dalla tribuna. Ad ogni vincitore, gran clamore di voci. Dopo la tombola la folla si sbandì per le vie, sul quai: comparsa di maschere, gran getto di coriandoli con delizia delle signore e delle ragazze che ne avevano pieni i capelli e animazione intensa per tutta la serata. Nessun incidente». 
Il martedì è la giornata del corteo mascherato. I commenti sui giornali parlano di tanta folla, ma anche di tanta delusione. E non mancano le voci critiche. Leggiamo su Popolo e libertà il 25 febbraio: «Quanta folla ieri per le vie! Quante pazzie! La giornata soleggiata ha invogliato molti campagnoli a scendere sino in città. Le ferrovie regionali hanno trasportato migliaia e migliaia di persone. Il corso mascherato, per il quale vi era tanta attesa, è partito puntualmente all’ora stabilita da Corso Elvezia, per via Madonnetta, seguendo l’itinerario stabilito. L’attesa del pubblico è stata però un poco frustrata, perché, francamente, il corso mascherato poteva e doveva avere una più brillante riuscita». 
Anche il giornale bellinzonese Il Dovere è severo: «Bisogna confessare che il corso mascherato è stato un mezzo fallimento, poiché la partecipazione di quattro carri e di una cavalcata ad un concorso per il quale tante spese sono state fatte, non rappresenta davvero un successo. La folla era enorme ieri e la sua delusione è stata grandissima assistendo ad uno sparuto simulacro di corso mascherato povero di concorrenti ed ancor più povero di trovate umoristiche». 
Il settimanale umoristico satirico illustrato «Il Ragno» il 28 febbraio parla di «carnevale strapazzato» scrivendo: «Il Carnevale ha fatto schifo? Non è vero. Han fatto schifo coloro che al Carnevale – leggi: beneficenza – potevano dare impulso, decoro e splendore, e non l’hanno fatto. Il lavoro assiduo del Comitato, le lunghe veglie durante tutto un mese, le sue galoppate in questua, le sue facchinate meritavano più lieto successo nel Corso Mascherato; e meritavano di più anche le varie migliaia di franchi assegnati per i premi». 
Lasciamo la conclusione al cronista del CdT, che scrive il 25 febbraio: «In complesso dunque si può affermare che la parte più importante dei trattenimenti di carnevale è venuta completamente a mancare e sarà forse bene che per l’anno prossimo si cerchi di evitare una indecorosa manifestazione non degna del buon nome della nostra città». 

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sull'edizione del 21.02.2025

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