Il tempo è trascorso più in fretta di quanto si è sempre portati a credere da quel giorno di cinquant'anni fa, quando undici ventenni ticinesi di belle speranze sedettero insieme, a Payerne, a un tavolo della sala del complesso (allora moderno) riservato alla scuola reclute degli autisti delle truppe di aviazione e della difesa contraerea (DCA), per una cena d'addio presso la vecchia caserma nei pressi del campo d'aviazione dove volavano i primi «Mirages». La cena di compagnia era stata infatti annullata poiché il terribile sergente maggiore che rese a tutti la vita assai difficile (per il suo divertimento?) nei quattro mesi, dalla fine di gennaio a inizio maggio del 1965, al momento del «rompete i ranghi» venne assalito da un buon gruppo di soldati che lo gettarono di forza nella fontana, in «divisa d'uscita», al centro della piazza. Il Secondo conflitto mondiale si era concluso vent'anni prima, come si dice: un'eternità. Si era comunque in piena guerra fredda e il nemico, per la Svizzera e altre nazioni, era il così detto «pericolo rosso».
Gli autisti, per la maggior parte, svolsero ancora la scuola con i vecchi veicoli GMC e Dodge e le favolose Jeep, acquistati all'esercito degli Stati Uniti, che non intendeva riportarli a casa, al termine del conflitto, e con i vecchi e gloriosi camion svizzeri Saurer e Berna, tenuti in buono stato, mentre entrarono in circolazione i primissimi camion 2DM. Rispolverando questo e altri ricordi di quei quattro mesi trascorsi insieme nel canton Vaud, con le trasferte in varie località della Svizzera tedesca e francese, i cannoni della DCA agganciati ai camion, dieci delle undici reclute di allora si sono ritrovate insieme per la prima volta grazie a una cena, squisita, servita al ristorante la Reseghina di Lugano sotto la regìa dell'ideatore di quel raduno, il pregassonese Marco Ranzi, al quale hanno aderito tutti con piacere. Durante la serata, Ranzi ha ricordato con un toccante pensiero il camerata Adriano Pissoglio, scomparso prematuramente.