Prima edizione nel segno di Sergio Maspoli
Quando manca un mese alla scadenza le adesioni sono poche. Su Libera Stampa leggiamo il 6 ottobre che «il concorso registra già nove adesioni. Sarebbe auspicabile però che entro la scadenza fossero ancora maggiori». E saranno 59, che passeranno al vaglio della giuria presieduta dal rettore Silvio Sganzini e completata da Giovanni Bianconi, Luigi Menapace, Federico Montalbetti, Giovanni Regazzoni, Renato Regli e Adriano Soldini, con Mario Agliati che fungeva da segretario senza diritto di voto. La cerimonia di premiazione si tiene nell’aula magna del Liceo di Lugano alla presenza di un pubblico numeroso e qualificato. Vince il primo premio (di 400 franchi) Sergio Maspoli. «Nelle sue poesie – dice la relazione – la giuria ha constatato con vivo piacere la conferma delle sue doti che il pubblico ticinese ben conosce. Siamo davanti ad un mondo che risulta poeticamente valido, con un fondo tragico riscattato da una memoria non rassegnata, e popolata di fantasmi anelanti disperatamente alla vita». Gli altri premi vanno a Pino Bernasconi (che concorre con lo pseudonimo «Ciclamino»), Alberto Lucchini, Luce Juri-Berta e Alina Borioli. Il cronista di Libera Stampa, il 12 dicembre 1955, conclude l’articolo scrivendo che «ultima nota rallegrante è stata la comunicazione che il Premio avrà continuità e che le opere quest’anno premiate saranno raccolte in antologia».
«E quel’aqua in Lumbardia»
L’antologia esce nell’aprile 1957, per le edizioni del Cantonetto, con il titolo «E quel’aqua in Lumbardia». È curata da Silvio Sganzini, Adriano Soldini, Renato Regli e Mario Agliati e porta in copertina una silografia di Giovanni Bianconi. Il titolo riprende il verso di una poesia di Pino Bernasconi. Sono pubblicati i testi di 24 dei 59 partecipanti alla prima edizione del concorso. Scrive Agliati nell’avvertenza: «Nella scelta si sarebbe potuti essere più larghi o più stretti, a seconda del punto di vista. Certo è che noi abbiamo la convinzione di offrire, in ogni modo, un panorama poetico abbastanza ampio e vario; accanto a poeti già precedentemente noti, ecco voci nuove rivelate dal nostro concorso, e che magari già in quest’anno hanno compiuto la loro strada, ed ecco voci finora completamente ignote; un panorama talvolta punteggiato già di bei risultati, più spesso forse gremito di fermenti e di promettenti aneliti, comunque testimonianza di un paese che non è ancora una “terra dei morti”». Nell’agosto 1957 la rivista Il Cantonetto esce con un saggio di Agliati sull’antologia «E quel’aqua in Lumbardia» e con il bando di concorso per la seconda edizione del premio. Nella giuria figura anche Giuseppe Martinola, in sostituzione del defunto Federico Montalbetti.
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