Il giorno che nacque tutte le campane suonarono a stormo…
«E chi era? Napoleone?».
«No cara la mia Portughesa, Non era Napoleone ma un mio carissimo amico».
«Non oso pensare chi fosse».
«Gianni».
«Agnelli!».
«No. Più simpatico e alla mano».
«Rivera».
«No».
«Infantino, il grande capo del calcio mondiale».
«No. Gianni Padlina».
«E chi è?».
«Te l’ho detto, un mio carissimo amico».
«Va bene, ma mica sono suonate le campane perché è nato un tuo amico».
«No».
«E allora perché?».
«Perché era la prima domenica di maggio dopo la dichiarazione della fine della Seconda guerra mondiale: 13 maggio 1945».
«Ah, ok. Dai racconta».
«Nato a Locarno, frequenta le scuole comunali a Locarno e poi va al collegio Papio di Ascona. Studiare non gli piaceva tanto però amava il calcio tanto che a 17 anni giocava nel Locarno, allora in Lega nazionale. Un giorno, durante un’amichevole contro lo Zurigo, allora squadra faro della serie A, zeppa di nazionali, l’arbitro decreta una punizione a favore del Locarno a trenta metri dalla porta avversaria. Il capitano dei locarnesi prende il pallone, lo sistema in posizione di tiro, si allontana per prendere la rincorsa ma Gianni, prende una rincorsa più decisa e veloce e tira la punizione con tutta la rabbia di un ragazzotto che non facevano mai giocare.
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