È trascorso un anno dalla scomparsa di Ivo Frosio, glorioso gentleman dello sport degli anni cinquanta. Il 27 aprile avrebbe compiuto 90 anni. Pertanto, ecco spontanea l'idea di ricordare con commozione, attraverso alcune fotografie, la figura di uno sportivo per eccellenza, caro a tutti coloro che amano il calcio, in particolare gli over 70 che stanno malauguratamente vivendo momenti meno entusiasmanti di quelli degli anni cinquanta, allorché seguivano le imprese della nazionale come pure del FC Lugano.Frosio aveva militato giovanissimo nel Locarno per poi passare, grazie alle sue pregevoli doti tecniche quale centrocampista, allo Zurigo e poi al Grasshoper, prima di giungere a Lugano. Nel 1952, a 22 anni, esordì in nazionale, contro la forte Ungheria, e vi rimase fino al 1956 disputando 13 partite, accanto ad altri campioni ticinesi, quali Ferdinando «Puci» Riva (Riva IV), Francesco «Cecchino» Chiesa, Antonio Permunian, Hannes «Pussy» Schmidhauser, Renato «Nene» Zurmhüle e Giuliano Robbiani.Rodolfo Rezzonico
Il Lugano, vincitore del campionato di serie B 1960/61. In piedi da sinistra: Jorio, Coduri, Indemini, Crivelli, Panizzolo e Frosio, scomparsi entrambi lo scorso anno. Accosciati: Bossi, Ciani (scomparso qualche anno dopo aver concluso la carriera calcistica), Morotti, Gottardi (scomparso cinque anni fa), Taddei. Nel 1959 Adriano Coduri ha vestito la maglia rossocrociata contro il Portogallo, a Ginevra, vincendo per 3 a 2; ha poi giocato altre quattro partite con la nazionale B, tra cui una a Lugano contro l'Austria, unitamente a Giuliano Robbiani e a Capoferri. Non possiamo non citare l'indimenticabile Vito Gottardi, che ha disputato quattro partite in Nazionale, partecipando anche ai Campionati del mondo del 1966 in Inghilterra. E Dario Bossi, di cui in particolare si ricordano le quattro reti segnate per il Young Fellows al Camp Nou di Bacellona nell'incontro pareggiato per 4-4.
Tre ticinesi in ritiro con la Nazionale: da sinistra Ivo Frosio, Cecchino Chiesa e Giuliano Robbiani, il quale, dopo aver esordito nel Lugano, passò al Grasshoper e poi al Servette, con il quale vinse il Campionato svizzero (1961), realizzando 27 reti. Cecchino Chiesa – bandiera del Chiasso dal 1949 al 1962, disputando 234 partite e segnando 96 reti – ha giocato 9 partite in Nazionale, esordendo nel 1952 contro l'Italia.
Frosio con Kocsis, fuoriclasse dello Young Fellows e campione dell'agguerrita Nazionale ungherese, giunta seconda ai campionati del Mondo del 1954 giocati in Svizzera. Perse la finale contro la Germania, al Wankdorf di Berna, dopo una memorabile partita. Kocsis rimarrà soltanto un anno in Svizzera per poi militare nel Barcellona.