C'è un denominatore comune tra i tre titoli nazionali conquistati dal Football club Lugano: Demetrio Bottani. Giusto e doveroso chiudere allora l'anno del 110.mo anniversario del sodalizio bianconero parlando di lui. Lo facciamo in compagnia del figlio Piero, che gentilmente ci apre l'album dei ricordi. «Per mio papà l'Fcl è stata una seconda famiglia e il Caffé della Posta in piazza Dante, dove il sodalizio è nato, il suo punto di riferimento e di incontri con colleghi di comitato, tifosi, giocatori. Bellissimi tempi». Demetrio Bottani – per gli amici Mitri – ha passato una vita in bianconero. Dapprima, siamo nella stagione 1921-22, come revisore dei conti. In seguito ha ricoperto il ruolo di membro della commissione sportiva (27-29 e 31-32), di consigliere (29-30) e membro del Consiglio sociale (32-33). «Nel 1937 ha assunto la presidenza del club, carica che ha mantenuto fino al marzo del 1944. In quel periodo ha avuto la gioia di vedere i ragazzi bianconeri vincere due volte il titolo nazionale, nelle stagioni 37-38 e 40-41». La sua assenza dalla società sarà di breve durata... «Nel 1947 il Lugano va male e gli chiedono di ritornare nella direzione. Lui ovviamente accetta, e l'anno seguente l'Fcl conquista il terzo titolo». Demetrio Bottani – nato nel 1899 – morirà il 3 novembre 1953 per una grave malattia quando ancora era membro di comitato.
La formazione bianconera della stagione 1937-1938 con Demetrio Bottani primo in piedi a destra.
In primo piano da sinistra, ci sono Josef Winkler (allenatore), Bruno Brocca (dirigente) e Demetrio Bottani con la coppa del titolo conquistato nel 1938. «La foto è stata scattata alla stazione di Airolo, tappa obbligata sulla via del ritorno dalla Svizzera interna. La Leventina era infatti tifosissima del Lugano e la fermata non era un semplice saluto: dirigenti e giocatori sfilavano per le vie del paese».
Il signor Bottani con il giornalista Alberto Barberis, pioniere della nostra radio.