Inaugurata lo scorso 3 marzo nelle exscuole, la nuova sede del Patriziato di Brusio Arsizio ha accolto una mostra con fotografie e documenti d'epoca voluta per «omaggiare i brusinesi che hanno saputo mostrare spirito imprenditoriale». L'esposizione ha suscitato grande interesse. Il pubblico si è emozionato di fronte alle testimonianze riferite al trasporto delle merci via lago, ai ritrovi pubblici che nel frattempo sono scomparsi, al prezzo delle bibite, alla paga oraria e altre informazioni riportate da fatture e scritti su carta intestata. Con l'aiuto di Alberto Poli, che ringraziamo per la disponibilità, proponiamo ai nostri lettori alcuni documenti e immagini esposti a Brusino, offrendo a chi non ha potuto visitare la mostra la possibilità di coglierne alcuni frammenti significativi.
All'imbocco del villaggio sorgeva un albergo che ha contribuito fortemente allo sviluppo turistico di Brusino Arsizio. È quasi sempre stato gestito da svizzeri tedeschi. La notte del 22 luglio 1949 è sprofondato nel lago. Fortunatamente non ci sono state vittime. Un turista che vi soggiornava si è trovato a galleggiare nel Ceresio sul suo letto.
I brusinesi spesso dovevano far valere uno spirito imprenditoriale per poter avere una vita dignitosa. Così Riccardo Poli, accanto alla sua professione di falegname, gestiva un locale chiamato Ristorante Fontana perché sorgeva in prossimità di una fontana da cui sgorgava acqua sorgiva.
Fino agli anni cinquanta del secolo scorso gran parte dei trasporti venivano effettuati via lago. Luigi Raimondi («Luisin») era il più conosciuto trasportatore. Con il suo barcone trasportava legname, materiali edili come calcina, sabbia, travi, mattoni, ecc. Caricava il barcone anche con cubetti di porfido rosso di Cuasso al Monte per pavimentare le strade. Dalle fatture esposte si vede che prendeva la calce dalle fornaci di Caslano e altri materiali edili a Lugano. Era anche gestore del Ristornate Battello.
Giorgio Raimondi, sulle orme del padre Luigi, ebbe la brillante idea di creare il cantiere nautico Raimondi. Il padre gli aveva trasmesso la passione del lago e la conoscenza delle imbarcazioni, mentre Giorgio aveva saputo sviluppare una notevole capacità manuale e una spiccata creatività. Costruiva barche, ma anche car r i e carretti che servivano per i piccoli trasporti. Il cantiere si è poi affermato con l'incremento dei turisti e il conseguente aumento dei motoscafi.