Pubblichiamo una foto risalente ai primi anni del Novecento e raffigurante Casa Porta, ora sede dell'amministrazione comunale di Manno. Non vi sono certezze sull'identità delle quattro persone raffigurate, ma dovrebbe trattarsi del giudice Giuseppe Fraschina (1851-1922) in compagnia del figlio Carlo (1885-1962) e delle figlie Maddalena (1873-1972) e Margherita (1886-1971). All'epoca la famiglia Fraschina – i cui membri erano chiamati dalla popolazione locale «i sciuri» – divideva la grande casa con la famiglia Cattaneo: entrambi i rami erano discendenti dei Porta. Fu l'architetto Antonio Porta, nel novembre 1678 di ritorno dalla Boemia, ad acquistare da Anna Regina Martella-Maderni le case e il viridario (giardino-orto) situati nella parte bassa del paese di Manno, con l'intento di farne la propria dimora. Le due casette medioevali a valle furono riunite in una sola, incorporando tutte le murature esistenti e divennero l'ala nobile dell'edificio. Verso il paese, il Porta aggiunse un'ala con locali destinati a uso rustico, abitazione di servitori e massari, e a depositi per i prodotti della campagna.