Nel 2017 la sezione scout San Sebastiano di Breganzona ha festeggiato il 50.mo di attività (ne abbiamo parlato sulla Rivista di Lugano del 13 ottobre). Tra le varie iniziative proposte, anche la pubblicazione di un libro che ripercorre non solo il mezzo secolo di vita ma anche i cinque anni precedenti la fondazione, durante i quali sono stati gettati i semi di questa bella avventura. Le prime notizie scritte risalgono al bollettino parrocchiale dell'agosto 1962: i bambini di Breganzona si recano a Lugano, presso la sezione esploratori Ceresio, per svolgere le attività. Ma i lupetti diventano abbastanza numerosi: grazie all'interessamento del parroco don Marco Dazzi, che si rivolge direttamente ai dirigenti della Ceresio (il capo sezione era Giorgio Pagani), viene istituita la muta lupetti San Sebastiano di Breganzona, sempre facente parte della sezione cittadina. È il 1962 e il luogo di riunione è la sala sotto la casa parrocchiale. Ad occuparsi dei ragazzi viene chiamato Franco Cavallero e si cercano volonterosi del paese come animatori. Gli sforzi sono premiati e si riesce pure a creare un reparto di esploratrici. «L'attività era fatta senza troppe pretese in modo molto pionieristico, i locali che ci furono assegnati non erano molto adatti allo scopo. Fu così che il gruppo, formato allora da 12 ragazzi, venne sciolto». È il commento di Cavallero al ricordo dell'esperienza che dura dunque solo un anno.
Il 28 febbraio 1965 entra nella parrocchia don Ilario Bernasconi, un arrivo che segna la spinta definitiva del movimento scout di Breganzona. Nel settembre 1966, accanto ai lupetti, ricompaiono esploratori ed esploratrici insieme e a organizzare la loro attività giunge Osvaldo Fusi. Come nuova sede, viene acquistata una baracca d'occasione. Una grossa fetta del pagamento è a carico della parrocchia, con il supporto di privati cittadini e i proventi della lotteria organizzata per la festa della Madonna. Ma mancano ancora mille franchi. Si chiede al Comune, ma dopo una discussione la risposta è negativa. Il sindaco di allora, Osvaldo Bonoli, deluso dalla decisione dei colleghi e consapevole dell'importanza che questa sede aveva, fa versare il proprio onorario di sindaco che corrisponde alla cifra mancante. La sezione è quasi pronta per camminare con le proprie gambe e nell'estate 1966 i lupetti, a Molare, e gli esploratori, a Bonaduz, partecipano al loro ultimo campeggio con la Ceresio. Il 7 ottobre 1967 si tiene l'inaugurazione della sezione San Sebastiano, nuovo gruppo indipendente. Mons. Leber, assistente cantonale, durante la messa dell'inaugurazione benedice la fiamma sezionale; Gabriella Pescia-Castelli e Giorgio Pagani, promotori del movimento scautistico breganzonese, sono madrina e padrino. Quindi, davanti alla nuova sede, si svolge il bivacco.