Nel novembre 1678 l'architetto Antonio Porta, ritornato in patria dalla Boemia, acquistò da Anna Regina Martella-Maderni le case e il viridario (giardino-orto) situati nella parte bassa del paese di Manno, con l'intento di farne la propria dimora. Le due casette medioevali a valle furono riunite in una sola, incorporando tutte le murature esistenti e divennero l'ala nobile dell'edificio. Verso il paese, il Porta aggiunse un'ala con locali destinati a uso rustico, abitazione di servitori e massari, e a depositi per i prodotti della campagna. Dopo la morte di Antonio Porta, la casa fu abitata da varie generazioni di discendenti, subì modifiche e passò di mano fino a essere acquistata, nel 2000, dal comune che ne ha fatto la sede dell'amministrazione. L'immagine che pubblichiamo è risalente agli anni tra il 1860 e il 1890. Si vedono padre, madre, un figlio, due figlie, una domestica e due lavoranti. Molto vaghe le informazioni sull'identità delle persone: tre di loro dovrebbero essere Margherita Porta, il marito Carlo Soldini e la figlia Carolina Soldati.
Ancora sui professori di ginnasio e liceo
Nell'edizione del 13 maggio della vostra rivista, che leggo sempre con piacere, avete pubblicato una bella immagine dei professori del ginnasio e del liceo di Lugano. Per alcuni, tra i quali mio padre (indicato sulla foto con il numero 37), non figurava il nome di battesimo. Tengo a precisare che si chiamava Natale e non Emilio, come riportato nell'edizione del 27 maggio. Approfitto dell'occasione per fornire un altro nome mancante, quello del prof. Bolli (numero 30): Francesco.
Gianfranco Marcoli