di Adriana Rigamonti
La testa è caratterizzata da due grandi occhi composti, in grado di percepire i colori e riconoscere specchi e corsi d’acqua. Sopra la fronte si delineano due antenne dalle molteplici funzioni: valutare la velocità «di crociera», l’umidità, la temperatura e i vari aromi. Non manca l’apparato boccale, per fare a pezzi mosche, zanzare, farfalle che intercetta mentre si sposta in volo. Poi ci sono due paia di ali. Mosse da muscoli situati dentro il torace, appaiono formate da una sottile membrana ricca di nervature. E le sei zampe? Ebbene, sono utilissime per posarsi, catturare le vittime e… combattere contro potenziali avversari (soprattutto durante i periodi dell’amore, che si svolgono in primavera ed estate). Lungo e flessibile, l’addome è suddiviso in dieci segmenti. È una componente d’importanza primaria poiché, oltre a stabilizzare il volo, contiene gli apparati digestivi e sessuali.
Longitudinalmente è attraversato da trachee che garantiscono l’arrivo dell’ossigeno; ospita inoltre il tubo cardiaco e l’intestino.
Il ciclo di vita di questi eleganti odonati è piuttosto articolato. Tutto comincia nell’acqua, dove le femmine depongono le uova da cui sgusciano le prolarve, esserini dalle appendici prive di ogni movimento.
Questa curiosa situazione dura poco: infatti le prolarve si trasformano in larve e iniziano pian piano a camminare. Seguono altri stadi che possono durare persino anni.
I neo adulti abbandonano l’elemento liquido seguendo un rituale: per iniziare si aggrappano a un ramoscello o a una cannuccia di palude; poi rompono l’esoscheletro del torace e infine si liberano dall’involucro larvale, pronte a sfidare il mondo. Naturalmente, prima occorre allungare l’addome, poi acquisire un po’ di colore, quindi distendere le ali e infine spiccare il volo. Anche perché la vita da adulti è spesso breve: in alcune specie, poche decine di giorni soltanto!
Ma dove vivono le libellule? Beh, quando devono deporre le uova stanno in prossimità dall’acqua, purché non siano né troppo fredde né a corrente veloce.
Privilegiano rigagnoli, stagni, acquitrini, laghi forniti di vegetazione e con rive poco scoscese. In seguito preferiscono la terraferma su cui volano, cacciano e sorvegliano il loro territorio, ingaggiando talvolta battaglie contro eventuali invasori. Come clima, amano quello mite e soleggiato.
Purtroppo, anche da noi, le libellule sono a rischio per i soliti motivi: torbiere e paludi distrutte, fertilizzanti e pesticidi diffusi nelle acque, eccesso di vegetazione… Per salvaguardarli occorrono dunque aree protette e biotopi ben gestiti. Speriamo che le 72 specie esistenti in Svizzera trovino ambienti adatti per una vita soddisfacente. A proposito: in Ticino possiamo scoprire diverse varietà, tra cui l’Azzurrina comune e il Guardaruscello collinare.
Se desiderate saperne di più, leggete la guida natura «Libellule della Svizzera», realizzato da BirdLife Svizzera e Ficedula.
Passeggiando vicino a uno specchio d’acqua, potreste incontrare una libellula. Un insetto spettacolare, ma non avvicinatevi troppo perché basta poco per farla scappare. Per lei è una questione di sopravvivenza: diversi predatori, tra cui uccelli e ragni, la considerano appetibile.