di Elena Sopranzi
Ho ritrovato un libretto scolastico di 100 anni fa… come erano diversi da oggi i regolamenti e le leggi: niente assenze arbitrarie, multe e giorni di prigione a chi sgarrava anche solo per mezza giornata. Le famiglie del secolo scorso non gettavano quasi nulla. Si ricuperava tutto; un pezzo di spago, la puntina, la corda, la carta da pacco, le buste usate su cui annotare le varie commissioni. Il resto – dalle scatole alle cartoline, dai libri ai mobili – finiva nel solaio sotto al tetto ossia «in dal scpazzacà»! E così, curiosando nel solaio dei miei nonni e zii, in una vecchia scatola fra foto ingiallite e matite colorate spuntate, ho ritrovato un libretto scolastico di 100 anni fa, datato 1° settembre 1915! C'erano pure alcune penne usate allora con tanto di pennino e un boccettino di inchiostro Pelikan blu. Il libretto scolastico era di mia zia Martina Gianinazzi di Ruvigliana, con il timbro «Direzione Scuole Comunali Castagnola» rilasciato per l'inizio dell'anno scolastico. È in perfetto stato, ha la copertina ricavata da un pezzo di carta da pacco usata.
Si può leggere ad ogni fine di «Bimestre» la firma dei vari docenti e quella dei genitori, a volte di mio nonno Ippolito Gianinazzi o della nonna Maddalena Gianinazzi. Come maestri o maestre trovo per vari anni la firma di L. Fontana, Bianchi, F. Gotti o Lotti e poi M. Marchesi. Gli anni erano circa il 1915-1923. Ma ciò che ha attirato maggiormente la mia attenzione sono i dispositivi della legge e del regolamento che riporto di seguito. Incredibili, ma stampate nero su bianco e da leggere, le infrazioni della legge e delle discipline scolastiche. Le riporto complete. «Le classificazioni erano diverse: alla fine di ogni bimestre il maestro classifica gli scolari colle note intere da 1 a 6 equivalenti: 6 a BENISSIMO; 5 a BENE; 4 a QUASI BENE; 3 a SUFFICIENTE; 2 a MALE; 1 a MALISSIMO». Com'era diversa la scuola ticinese di cento anni fa! Austera, severa, rispettosa delle regole e dell'ordine. Rispetto massimo per il signor Maestro o la Signorina. Nelle foto di gruppo di solito, con la bandiera svizzera, apparivano gli insegnanti e i ragazzi o ragazze mogi, seri, accigliati o quasi tristi.