La stagione della Tour Vagabonde sullo sterrato della Gerra sta volgendo al termine: dopo quasi tre mesi di spettacoli teatrali, concerti, performance poetiche e tanti altri incontri, sabato 17 marzo è stato il momento di tirare le somme e guardare al futuro. Si è infatti svolto l’incontro «10 100 1000 spazi», un titolo che vuole richiamare il bisogno di avere più luoghi dove fare cultura «dal basso» in Ticino. L’appuntamento è stato un’occasione per conoscere altre realtà culturali indipendenti elvetiche e il loro rapporto con le istituzioni. Hanno preso parola rappresentanti dell’Usine di Ginevra, della Reitschule di Berna e dell’ufficio cultura della capitale, Noah Sartori dello Spazio Morel, nonché memoria storica delle esperienze di autogestione luganese, e Francesco Bonsaver, giornalista di Area. A seguire, ha avuto luogo un dibattito moderato da Jonas Marti (giornalista della Rsi), dove il pubblico ha potuto prendere parte alla discussione.
L’importanza del dialogo
All’incontro ha partecipato anche Luigi Di Corato, direttore della Divisione cultura della Città di Lugano. Una partecipazione tecnica, più che politica, come sottolineato dallo stesso interessato, e come rimarcato anche dai contributi degli spettatori, che lamentavano l’assenza di un esponente politico. Di Corato ha risposto alle critiche e rinnovato la disponibilità delle autorità a discutere e valutare gli scenari che mirano a valorizzare la cultura alternativa.
Al fine di continuare il dialogo con la Città, l’Associazione Idra, promotrice de La Straordinaria, ha presentato una carta d’intenti e una petizione. Indirizzate alle autorità cantonali e comunali, chiedono in sostanza una maggiore disponibilità di spazi dedicati alla cultura indipendente in Ticino.
Restando in tema culturale, segnaliamo che la scorsa settimana è stato presentato «Spazio L’Ove»: uno spazio di co-working a Lugano dove diversi artisti, in particolare cineasti e musicisti, si ritrovano quotidianamente per lavorare, scambiarsi idee e organizzare eventi.
«Così parla il cuore»
Siamo agli sgoccioli. L’ultimo weekend della Tour Vagabonde ospita «Così parla il cuore», prima rassegna ticinese delle radio indipendenti. In corso fino al 26 marzo è organizzata dalla storica emittente chiassese Radio Gwen, presente alla Straordinaria con uno studio all’interno di una caratteristica yurta mongola. Un’opportunità per scoprire i progetti radiofonici locali, con un ospite, Radio Vostok di Ginevra, che trasmetterà per l’occasione dalle rive del Ceresio. Inoltre, dentro la Tour verrà mandata in onda una selezione dei migliori podcast delle diverse emittenti elvetiche.
Domenica, con «Udite! Udite!», si potranno ascoltare diversi dibattiti sulla radiofonia contemporanea, ma anche la presentazione di lavori sonori, tra cui il primo podcast sulla comunità afroticinese: «Tracciati», curato dall’associazione Diama. Per concludere, un «concerto poetico» dove la musica di Micheal Fehr e Rico Bauman si intreccerà con la narrazione di storie.