Nei suoi 25 anni di esistenza, la Tour Vagabonde non aveva mai varcato le Alpi. Lo ha fatto, poco prima di Natale, per raggiungere Lugano, dove è stata presa in consegna da un collettivo di una decina di persone. Con il sostegno di enti pubblici e privati e l’aiuto di numerosi volontari, per tre mesi sarà la casa di quella scena indipendente che attualmente, alle nostre latitudini, fatica a trovare spazi in cui esprimersi. Un aspetto evocato, mercoledì 28 dicembre, durate la cerimonia inaugurale da parte dei promotori di questa iniziativa, per i quali il tema della sede rimane prioritario. Incontrata per caso sul loro cammino, la tour è un’opportunità per riavvicinare il pubblico, ripristinare il dialogo con le autorità, far conoscere la vivacità e le capacità di artisti che si muovono al di fuori dei circuiti istituzionali e sciogliere le perplessità che ancora circondano la cosiddetta cultura alternativa. La serata inaugurale ha dato segnali promettenti, sia dal punto di vista della partecipazione sia dall’entusiasmo che si è creato attorno a questa struttura suggestiva. L’ha riconosciuto il vice sindaco Roberto Badaracco, che non ha nascosto le proprie emozioni di fronte all’ambiente che la torre offre ai propri ospiti. Diverse centinaia quelli che hanno assistito al battesimo, caratterizzato da una performance artistica e un concerto. La programmazione della «Straordinaria» (questo il nome dell’esperienza luganese) proseguirà fino al 28 marzo con 65 serate, da mercoledì a domenica. Proiezioni, musica, letteratura, teatro, ma anche mercatini, presentazioni e dibattiti. C’è spazio per tutti e non ci si annoierà.