Ecco una classica foto di gruppo, che ritrae gli studenti della Sezione metalli della scuola di avviamento professionale di Neggio, diretta da Enzo Franchini, nell'anno scolastico 1960-1961. È un'immagine che ci restituisce un pezzo di storia del paese malcantonese, che per una trentina d'anni fu al centro della scena scolastica ticinese grazie al suo istituto, frequentato da centinaia di giovani provenienti dall'intero Cantone. Ad inviarci l'immagine, scattata dal maestro d'officina e di tecnologia Guglielmo Mondada, è il signor Rocco Luvini di Pura, che ha conservato questo bel ricordo dei suoi compagni di classe.La scuola nasce il 5 febbraio del 1955 per iniziativa della Fondazione Giuseppe Soldati. La sede, una vecchia villa d'epoca immersa nel verde, ospita inizialmente due sezioni: economia domestica e avviamento professionale; successivamente si aggiungerà anche l'avviamento commerciale. Riservata per statuto agli allievi dei Comuni malcantonesi, ben presto le sue porte si aprono a tutto il Ticino, e i suoi spazi ospiteranno i ragazzi che giornalmente non possono fare rientro al proprio domicilio, in particolare quelli delle valli. In pochi anni il nome di Neggio è conosciuto da tutti e nel 1971 l'istituto scolastico si vedrà costretto ad ampliare i propri spazi con l'inaugurazione di un convitto e altri locali destinati a uffici, mensa e attività didattiche. All'inizio degli anni ottanta, completerà la struttura anche la palestra. Proprio allora, le riforme decise dal Cantone porteranno alla chiusura di tutte le sedi di avviamento professionale ticinesi; quella di Neggio cesserà l'attività nel giugno del 1985. Ma la villa resta vuota per poco: nel 1987 la Fondazione Giuseppe Soldati inaugurerà il foyer della Fondazione La Fonte.In piedi da sinistra: Concetto Mereghetti, Silvano Ferregutti, Luciano Avanzini, Rocco Luvini, Luigi Ballinari, Adriano Baroni, Guerino Casanova, Leandro Tarchini, Fausto Govi e Norberto Poretti.Accosciati da sinistra: Angelo Casati, Angelo Longhi, Valdo Fonti, Remo Daini e Rolando Maricelli.