Edita dal comune, l'edizione 2018 del calendario di Caslano propone dodici splendide immagini d'epoca. Foto che riproducono angoli caratteristici del paese e momenti di vita della sua gente, suscitando simpatia, affetto e anche un po' di nostalgia. Ci sono intime situazioni famigliari che ci riconducono alla società rurale di quegli anni, avvenimenti e ricorrenze pubblici, e i primi scampoli di modernità con il battello e i vacanzieri che assaporano le bellezze del nostro territorio. Ma anche la paura per l'innalzamento del lago, che nel 1951 aveva inondato parte del villaggio. Ringraziamo chi ha messo a disposizione le immagini e chi le ha commentate, in particolare Bernardino Croci Maspoli e Raffaele Vicari.
Un battello a vapore ormeggiato al debarcadero in concomitanza con una festa religiosa nel 1934. Il pontile fu inaugurato nel 1906 grazie al contributo della Pro Caslano, dando inizio alle regolari corse dei battelli: Lugano era più vicina!
Famiglia contadina in una foto scattata attorno al 1926. Si riconoscono Guido, detto Guidín, Marianna Maspoli con Cecchina e Carlo Laghi. A quell'epoca una coltivazione molto praticata era quella del mais. La spannocchiatura consisteva nel togliere le barbe, che si buttavano, le foglie esterne si tenevano da parte mentre le altre si rivoltavano unendole con un nodo per poi appendere le pannocchie nelle lobbie al sole ad essiccare. Con le foglie scartate ed essiccate si imbottiva la paiazza, grosso sacco che serviva da materasso.
Pensione Villa Carolina e, sulla destra, Villa Ortensia attorno al 1939. Villa Carolina fu edificata ai Meriggi alla fine del XIX secolo da Angelo Gallo, capomastro caslanese attivo a Lucerna, dove costruì diversi alberghi e palazzine. La villa, caratterizzata da un frontone monumentale, prese il nome della moglie Carolina, nata Biasca. Nel 1945 divenne proprietà di Edoardo Ryf, mentre nel 1973 il Patriziato di Lucerna acquistò l'immobile e lo destinò a casa di vacanza per i pensionati della città. Il Comune di Caslano comperò la villa nel 2003 e nel 2007 il Consiglio comunale approvò la vendita all'Associazione Museo del Malcantone: dal 2010 è la nuova sede del Museo della pesca.
La fotografia del 1935 ritrae la trattoria di Enrico Pretti, che fungeva anche da macelleriasalumeria; attualmente è l'Osteria Battello. È pure importante accennare allo sviluppo, nel corso dell'Ottocento, del nucleo di grotti e cantine in località Stremadone. Al volgere del Novecento le cantine erano una ventina.
A Caslano, oltre alla festa del patrono San Cristoforo con la benedizione dei mezzi di trasporto e al successivo San Crisctofenin, è consuetudine commemorare il Natale della Patria con il corteo e le feste al lago. Ecco uno scorcio del corteo svoltosi il 1° agosto 1959, con la filarmonica seguita dall'autorità politica, patriziale, religiosa e dai pompieri.
Alcune note sono state prese da: «1906-2006 Cent'anni con voi», Francesco Gianferrari, 2006, Pro Caslano; «Caslano, ritratti di un villaggio », Damiano Robbiani, 2015, Comune di Caslano. Altri commenti di Bernardino Croci Maspoli e Raffaele Vicari.