Scoppiato martedì 11 ottobre, tre giorni dopo la festa organizzata per il carico delle castagne, l’incendio ha fatto danni ingenti, stimati 60mila franchi. L’assicurazione ne risarcirà buona parte e nel frattempo il Patriziato di Vezio ha ricevuto donazioni destinate alla ricostruzione dell’impianto. Le fiamme hanno divorato il tetto e la soletta, mentre i muri hanno tenuto e potranno essere recuperati.
Il Patriziato di Vezio e coloro che, nel 2006, hanno contribuito alla fabbricazione del metato in località «Cava», intendono procedere in modo attento e scrupoloso. A cominciare dalla scelta dei materiali: i coppi per il tetto, le pietre per la sistemazione delle mura, il legno per la carpenteria e gli infissi. Saranno svolte ricerche sul posto e scelti materiali di qualità e fedeli alla tradizione. Del resto, la cura e l’osservanza delle antiche tecniche di costruzione sono stati i principi che hanno guidato l’edificazione della casupola adibita all’essiccazione delle castagne e a queste regole ci si vuole di nuovo ottenere per il ripristino. «La grà è per noi un simbolo, ognuno è legato a questo posto. C’è chi ha partecipato alla costruzione, chi ci rivede ricordi e affetti passati», ha dichiarato a il Malcantone Eric Mercolli, presidente del Patriziato di Vezio. «Senza scoraggiarci – aggiunge l’ex forestale Carlo Scheggia – cercheremo di fare del nostro meglio per regalare la grà alle generazioni future».