#Antichi ricordi | 29/03/2024

Quando la neve era di casa in città

Mario Berardi ci propone tre belle immagini di una Lugano ricoperta di neve e ricorda i tempi in cui «la nostra città s’ammantava di una luminosa, candida coltre nivea che copriva i tetti delle case, i giardini, le piante, le strade».

Ai tempi quando noi, oggi anziani, frequentavamo l’asilo, imparavamo delle belle poesiole che, ripetute assiduamente dalla giovane maestra, rimanevano impresse nella memoria di noi piccoli alunni. Fra i versi che ancor oggi ci risuonano nella mente, citiamo questo breve componimento, scaturito dalla penna di Angelo Silvio Novaro (1866-1938), noto soprattutto per la poesia «La pioggerellina di marzo». 
Pochi anni or sono l’inverno era proprio così e la nostra città s’ammantava di una luminosa, candida coltre nivea che copriva i tetti delle case, i giardini, le piante, le strade. Quest’anno, con l’inverno ormai trascorso, nella nostra città non abbiamo visto un fiocco di neve. Solo le alte vette dei monti che contornano Lugano sono state ricoperte di un candido mantello di neve che abbiamo potuto ammirare da lontano quando, illuminati dal sole, quei monti costituivano un insolito spettacolo per gli occhi e il cuore. Molte cose nel tempo sono cambiate: la gente, la vita, le tradizioni, il clima e le stagioni. Oggi si parla molto dei cambiamenti climatici, intendendo del cambio delle temperature e della meteo imputabili a diversi fattori. Pertanto, se non si prenderanno seri provvedimenti ci troveremo di fronte a una sfida enorme e, in un prossimo futuro, dovremo abituarci a inverni con scarsità di neve. Mancheranno allora quei magici momenti che ci ricordano la nostra infanzia, quando una spolverata di neve sulla città creava nei bimbi tanta gioia e buon umore. 

Inverno
E l’inverno vien tremando 
vien tremando alla tua porta. 
Sai dirmi che ti porta? 
Un fastel d’aridi ciocchi, 
un fringuello irrigidito: 
e poi neve e neve a fiocchi
e ghiaccioli grossi un dito.