I tre percorsi rappresentano, secondo il Dipartimento del territorio, «un passo avanti verso una mobilità lenta più attrattiva, sia per gli spostamenti professionali sia per quelli di svago, e costituiscono una valida alternativa al mezzo di trasporto privato in ambito urbano». Le tre opere rientrano nel Programma di agglomerato del Luganese di seconda generazione (Pal2) e beneficiano di finanziamenti federali, cantonali e comunali.
La pista ciclopedonale Cadro - Davesco riprende il tracciato della vecchia linea ferroviaria Lugano - Cadro - Dino. L’infrastruttura, costata circa 1,7 milioni, s’inserisce nel percorso di carattere regionale Tesserete - Figino, noto anche come la «Via del Lago», che collega i quartieri periferici di Lugano a carattere residenziale con il centro cittadino. L’infrastruttura, la cui lunghezza complessiva è di 440 metri, è composta dalle passerelle Favadin (di 46 metri), in territorio di Davesco, e Cossio (123 metri) a Cadro. Per la costruzione della passerella Cossio si è tenuto conto del recupero del traliccio dell’ex ponte ferroviario, al fine di tutelarne il valore storico. D’intesa con la Città di Lugano si è inoltre proceduto al risanamento di via Vecchio Tram tra le due passerelle. L’illuminazione del percorso è garantita da lampade a Led, che favoriscono pedoni e ciclisti nelle fasce orarie con scarsa illuminazione naturale.