Un giorno mi ha telefonato una mamma, chiedendo se il nostro laboratorio fosse in grado di rispondere a richieste un po’ speciali. Per la figlia desiderava un matrimonio fastoso… Ho invitato subito la signora a venire in negozio, naturalmente insieme alla figlia. La scelta dell’abito da sposa è uno dei pochi momenti dove le giovani donne si appoggiano ancora al parere della madre. Ho sempre cercato però di ascoltare prima di tutto le spose stesse.
Fissato l’appuntamento per la settimana successiva, ho finalmente saputo quali fossero le richieste «un po’ speciali» direttamente dalle parole della sposina.
«Ho sei amiche del cuore che faranno da damigelle. Voglio che siano vestite tutte uguali!»
Caspita, ho pensato, è già difficile trovare una amica del cuore… bisogna essere proprio fortunati per averne addirittura sei! Comunque ho capito al volo che il mio compito sarebbe stato vestire le sei giovani donne, in modo che fossero coordinate con l’abito della sposa, eleganti ma senza mettere in ombra la protagonista del matrimonio. Naturalmente bisognava individuare un modello che funzionasse per tutte e sei, indipendentemente dal fatto che fossero più o meno alte, magre ecc. Una bella sfida!
«Mi servono sei damigelle perché vorrei che il velo fosse lungo come tutta la chiesa, dall’altare al portone. Il mio sogno è un velo lunghissimo, sostenuto da tre damigelle da una parte e tre dall’altra…»
«Si rende conto che se le sei damigelle non sono più che coordinate succede un disastro, se per caso piove il velo striscia per terra e si inzuppa, se il pavimento della chiesa non è più che pulito il tessuto diventa grigio? Per non parlare dell’acconciatura necessaria per affrancare metri di stoffa!» Non ho risposto così, ovviamente, al contrario ho sfoderato il sorriso che avevo sempre pronto in caso di richieste particolari.
«Certo, nessun problema! Qual è la chiesa?»
In cuor mio speravo si trattasse di una piccola cappella, di un santuario tipo la Chiesa Santa Maria di Loreto, dove mi sono sposata io ai tempi che furono. La madre mi ha subito comunicato nome e indirizzo della chiesa. Ora stava a me fare un sopralluogo e prendere qualche misura.
Mi sono fatta aiutare da mio marito, Angelo, sempre pronto ad accompagnarmi in auto ovunque, e disposto a fare le cose più strane, pur di sostenere la mia attività. Arrivati alla chiesa, Angelo ha tirato fuori dalla tasca il metro avvolgibile e ha iniziato a misurare in lunghezza il corridoio tra i banchi. Il velo doveva essere lungo almeno 12 metri!
Ovviamente, un velo del genere può abbinarsi solo a un abito speciale, «unico al mondo» per citare le direttive della madre. In realtà le mie clienti avevano in mente un matrimonio da regina d’Inghilterra! Inutile dire che sono state necessarie molte sessioni di prova, prima di trovare un modello che accontentasse madre e sposa.
Devo ammettere che alla fine, comunque, è stato bello occuparmi di una cerimonia tanto importante, preparando un abito così sontuoso, un’acconciatura ricca e complicata per il velo, i vestiti per le sei damigelle, oltre a una serie infinita di accessori.
Pare che il matrimonio sia stato davvero spettacolare e gli ospiti siano rimasti a bocca aperta!
Tutte le sposine, di ritorno dal viaggio di nozze, mi inviavano almeno una foto della cerimonia. Ho diversi scatoloni di letterine di ringraziamento e foto, che conservo gelosamente e che mi fanno sentire fiera del lavoro fatto. Purtroppo, proprio di questo abito «speciale» non ho neppure un’immagine… solo un bel ricordo!