Dopo la ripresa delle visite regolari, l’attrattività della miniera nel 2022 ha superato ogni aspettativa suscitando parecchio interesse anche da parte di ospiti romandi, confederati e provenienti da diversi Paesi europei. «La curiosità di scoprire un mondo particolare e affascinante è il motore che permette di avvicinarsi ai temi, a volte ostici, della geologia e della storia mineraria, che si affrontano nella visita di questa struttura unica in tutta la Svizzera», afferma il comitato, che annuncia l’apertura della stagione. Il successo è merito delle guide, brave a spiegare il funzionamento delle attività estrattive, a descrivere le condizioni dei minatori e a entusiasmare i visitatori.
Operatori turistici minerari
L’associazione Miniera d’oro di Sessa partecipa al progetto «Mineralp», il cui scopo è recuperare e diffondere le conoscenze del patrimonio alpino e prealpino legato allo sfruttamento delle risorse naturali, in particolare i metalli. Sono coinvolti anche il parco della Binntal (Vs) e, per l’Italia, la Regione autonoma Valle d’Aosta, il Parco naturale Mont Avic, l’Unione montana della Valsesia, l’Ente di gestione delle aree protette dell’Ossola e la Società di mutuo soccorso fra gli operai di Brosso, Graniti e Marmi di Baveno. «Quasi tutte le attività estrattive della zona alpina sono state interrotte alla fine degli anni 60-70 del 1900 e il rischio di perdere un patrimonio fondamentale è altissimo». Il progetto si concluderà in aprile con la formazione per diventare operatori turistici minerari di una cinquantina di guide provenienti dalle zone interessate al progetto Mineralp.
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