Non fa quasi più notizia, ma è sempre bene sottolinearlo. E il comandante Torrente lo fa con tono solenne: «Lugano ha 1/3 del tasso dei reati rispetto a Basilea, Berna e Ginevra, e meno della metà di Zurigo, Bienne, Losanna e Lucerna». La classifica nazionale viene stilata secondo gli illeciti annuali registrati dalla polizia ogni mille abitanti: la perla del Ceresio ne conta 27,1, in aumento dopo un biennio di chiara flessione. La spiegazione è scontata: le cifre di 2020 e 2021 sono inquinate da chiusure, minor circolazione di persone e tutto quanto ha caratterizzato gli anni bui della pandemia.
Vediamo allora alcuni numeri presentati dal comandante. Gli interventi complessivi sono stati 4.798 (+2,3% rispetto al 2021); i furti ammontano a 9,6 sempre per mille abitanti (erano 25,7 nel 2013); gli incidenti 638 (in crescita); gli interventi per violenza domestica 201; le persone controllate 15.457, quelle fermate 673, quelle soccorse 871. Particolarmente sensibili sono i dati riguardanti i posti di blocco: sono stati 334 per complessivi 3.332 veicoli fermati e 1.557 infrazioni rilevate. Il radar non ha perdonato 7.113 conducenti su oltre 122mila transitati in occasione di 362 controlli; l’eccessivo consumo di alcol ha invece portato a 390 ritiri della patente (1.754 gli automobilisti che hanno «soffiato»). Torrente ha poi sciorinato dati anche su videosorveglianza, chiamate alla centrale, consumo di droga, inchieste condotte, formazione interna e altro ancora…