di Mario Berardi
Sulla Rivista di Lugano del 18 ottobre 2013, pubblicavamo un articolo di 4 pagine riguardante il resoconto dei festeggiamenti per il primo centenario dell'Indipendenza ticinese. L'articolo era corredato da diverse immagini storiche, scattate dal fotografo luganese Grato Brunel, che gentilmente ci erano state messe a disposizione dalla signora Maura Campello. Fra l'altro scrivevamo che, in margine ai festeggiamenti, vi furono parecchi spettacoli e citavamo Mario Agliati il quale a proposito delle manifestazioni di contorno ai festeggiamenti così scriveva: «A sera, al "Teatro Apollo", sorto da pochi mesi, fu dato il Faust (alla fine di aprile 1898 fu rappresentato il «Faust», melodramma lirico di Charles Gunod, mentre in maggio fu dato «Un ballo in maschera », opera di Giuseppe Verdi; ndr), ma naturalmente non poteva mancare qualcosa del Guglielmo Tell; e non parliam della cantina, delle luminarie e di cento altre memorande cose». Oggi, grazie alla disponibilità della signora Silvia Vanoni, vedova di Antonio (fu un grande cultore di cose luganesi, storico, collezionista di fotografie e documenti, grande appassionato del lago e scrittore di un libro in cui presenta la storia della navigazione e delle ferrovie di collegamento del lago di Lugano dal 1898 al 1987) siamo in grado di presentare ai cortesi lettori questa inedita fotografia del concertone dato nel maggio 1898 da varie musiche ticinesi in occasione del primo centenario dell'Indipendenza ticinese.
A margine citiamo che trattasi della ripetizione del concertone, in quanto era stato programmato il 3 maggio 1898, ma quando i musicanti erano pronti per il concerto, un violento temporale ne costrinse la sospensione. Esso fu rimandato la domenica successiva ed eseguito in piazza della Riforma, come illustrato in questa ingiallita fotografia. I musicanti erano stati messi in cerchio davanti al palazzo dove vi era il deposito di specialità e caramelle Bolognato, oggi sede del Credito Svizzero. La folla contornava i suonatori che avevano divise e copricapi diversi a secondo del gruppo musicale di appartenenza. Da notare le numerose «magiostrine », tradizionali cappelli di paglia, allora di moda, e le signore con gli ombrellini aperti per proteggersi dal sole, segno che il concerto si svolse in mattinata. A destra, su un palco decorato di verde, il maestro in grande uniforme, dirige i musicanti con ampi gesti. Nel palazzo dove oggi vi è la sede del SassCafé vi era il magazzino di stoffe di Francesco Greco, mentre sotto il secondo portico si nota la fontana che oggi è stata spostata nei pressi del grande magazzino Manor all'ingresso di via Pessina. All'angolo del palazzo che dà su via dei Gorini si nota un lampione. Nel 1890 era stata attivata una centrale elettrica a Maroggia e con tale elettricità furono alimentate alcune lampade per l'illuminazione delle vie cittadine.