La Città non si è lasciata sfuggire l’occasione di riprendersi un pezzo di storia che le appartiene, patrimonio culturale di tutta la collettività. Stiamo parlando del centinaio di vignette e caricature – apparse fra il 1918 e il 1925 sulla rivista satirica Il Ragno, e tra il 1939 e il 1943 sulla Rivista di Lugano, che l’aveva assorbita – esposte alla galleria La Cornice. «Una mostra “anomala”» ci aveva confessato Fabrizio Colciaghi in occasione dell’inaugurazione, perché le opere esposte erano già state cedute in blocco a un anonimo acquirente a un’ora dalla vernice. Un intervento tanto tempestivo quanto inaspettato, che aveva letteralmente spiazzato il gallerista.
Ora, a conclusione della mostra, ecco svelata l’identità del misterioso autore dell’acquisizione: la Città di Lugano. «Abbiamo deciso di ritirare la collezione per garantirne la conservazione e l’accessibilità» ha dichiarato il capodicastero cultura Roberto Badaracco, illustrando le motivazioni alla base dell’operazione, quasi un atto dovuto nei confronti della comunità, che ritrova così un capitolo importante della propria storia. Dell’innegabile valore storico e socio-culturale delle opere aveva preso coscienza lo stesso Fabrizio Colciaghi quando, un paio di anni fa, era entrato in possesso della collezione, rilevata da un commerciante luganese. «Mi ero reso conto dell’importanza, della sagacia e della forza satirica di questi disegni. Nonostante fossero firmati quasi tutti con degli pseudonimi, si capiva che dovevano essere il frutto del lavoro di professionisti di indiscusso talento».
Riflettendo il proprio tempo, le vignette e le caricature abbracciano tematiche di costume, cronaca e politica, tracciando con occhio critico e talvolta lapidario il ritratto della società luganese del primo Novecento. Si tratta di importanti testimonianze storiche di interesse pubblico e un bene da tutelare. Il successo della mostra e l’interesse delle istituzioni cittadine lo confermano e certamente alle opere sarà conferito lo spazio che meritano.