di Ivan Pedrazzi
La manifestazione rappresenta per i ragazzi e le numerose ragazze impegnate in questa spettacolare disciplina il principale appuntamento e dunque l’occasione di mettere alla prova le proprie capacità, con uno spirito di sano agonismo e soprattutto con il desiderio di divertirsi.
Particolarmente nutrite le categorie dei più piccoli (U10 e U12), a dimostrazione che il movimento è in salute e il futuro di questo sport, ancora giovane e con ampi margini di crescita a sud delle Alpi, è assicurato. Nelle categorie superiori la partecipazione è stata meno entusiastica. «Dopo una certa età ci sono inevitabilmente defezioni di chi ripiega su altre discipline o semplicemente abbandona nel momento in cui il salto di categoria comporta maggiori sacrifici in termini di allenamento e coinvolgimento agonistico nelle gare, a scapito della componente ludica, che invece prevale tra i bambini».
Sono parole di Francesco Züger, monitore del Team Giovani Scoiattoli e membro del comitato organizzativo. La partecipazione è stata leggermente inferiore alle edizioni precedenti, tuttavia le principali società alpinistiche erano presenti nella struttura bleniese: la verzaschese Sev, l’organizzazione giovanile Cas-Utoe di Bellinzona, la Sat Lucomagno, gli Og del Cas Ticino di Lugano, il Team Giovani Scoiattoli e la squadra dell’Evolution Climbing Centre di Taverne. Anche dal punto di vista qualitativo si è assistito a ottime prestazioni, segno che oltre alle infrastrutture anche la formazione è migliorata. «È un paradosso – dice Züger – il territorio offre possibilità d’arrampicata che ci sono invidiate da tutta Europa se non dal mondo intero per quando riguarda il Bouldering. Eppure questo sport, che altrove è esploso, da noi ha faticato a svilupparsi. È solo negli ultimi anni che ha preso piede, in seguito all’apertura a Taverne dell’Evolution e a Giubiasco dell’Alpha Boulder. Questi due impianti offrono ora le migliori condizioni per allenarsi».
Nonostante il gap con altre realtà più vivaci, il Ticino ha sempre saputo esprimere personalità nell’ambito dell’arrampicata. Pensiamo a Giovanni Quirici e, attualmente a Giuliano Cameroni, tra i più forti boulder sul piano internazionale. Davide Torroni tradizionale con corda (vince chi sale più in alto); il boulder, praticato su blocchi a pochi metri dal suolo (vince chi supera il maggior numero di passaggi con meno tentativi); e l’arrampicata speed, che premia il più veloce su tracciati standard di 12 metri di altezza.
I tornei in palestra non sono fini a se stessi, conclude Francesco Züger. «Il nostro gruppo degli Scoiattoli, nato storicamente sui Denti della Vecchia, e altre società alpinistiche desi- derano trasmettere ai giovani la passione per l’arrampicata nella natura e quindi, appena possibile, svolgiamo le nostre attività all’esterno. Potersi allenare in palestra è tuttavia un vantaggio».