Riuniti a Magliaso per un pranzo in compagnia, i bianconeri vincitori della Coppa svizzera nel 1968 (il trofeo mancava a Lugano dal 1931 e arriverà nuovamente nel 1993) sono schierati con la squadra di Mattia Croci Torti e Cao Ortelli in vista della finale di domenica 15 maggio contro il San Gallo. «Partita difficile e avversario ostico, ma si può fare, si deve fare!».
Funambolo del pallone, entrato in campo nel secondo tempo, con i suoi esaltanti dribbling Antonio Chiesa contribuì non poco al successo del Lugano. Il suo augurio più speciale è che il Lugano sappia sfoderare una partita delle sue, con ul Crus e Cao Ortelli a impostare una partita senza problemi di sorta contro un avversario veramente scorbutico.
Con commozione Adriano Coduri ricorda lo strepitoso successo del Wankdorf con ancora qualche lacrima agli occhi. Commovente fu anche salire in tribuna per ricevere la coppa dal Consigliere federale ticinese Nello Celio. «Un’indimenticabile partita giocata a denti stretti contro il Winterthur che, anche se squadra di serie B, ci ha reso ostica la contesa. Ci siamo così portati a Lugano quel meraviglioso trofeo, accolti da una folla festante per le vie della città». Il suo augurio più sincero è che il suo conterraneo momò Mattia Croci Torti possa festeggiare la vittoria contro l’avversario attualmente più in forma del campionato.
Molto gentilmente, Daniele Gottardi, figlio dell’indimenticato Vito Gottardi – bandiera del calcio ticinese, giocatore non solo del Lugano, del Losanna e da ultimo del Bellinzona, ma che vestì la maglia rossocrociata ai Mondiali del 1966 in Inghilterra, giocando contro Spagna e Argentina – ci ha fatto pervenire le bellissime fotografie pubblicate nell’elegante volume «Mi chiamano Vito», elaborato con notevole cuore e passione dai figli Daniele e Nicola e giunto a compimento in occasione dell’80.mo compleanno del caro Vito, a 6 anni dalla sua dipartita. Daniele ricorda la premura del papà di avere orgoglioso riguardo per la maglia della Coppa svizzera vinta con il Lugano, esposta in una vetrina in casa. Daniele e Nicola potevano mettere, giocando con i loro amici, la divisa che nel 1964 Vito indossò quando vinse la coppa con il Losanna, oppure rossocrociata dei Mondiali in Inghilterra nel 1966.
Charly Ghirlanda nel 1993 ha vinto la Coppa svizzera degli Under 21 nelle vesti di responsabile del settore allievi del Football club Lugano. Una magnifica impresa degnamente festeggiata e augura di cuore allo staff che i bianconeri sappiano ripetere le vittorie di Coppa svizzera del 1931, 1968 e 1993. Un’impresa non impossibile, considerate le forze che la squadra di Crus e Cao sa egregiamente mettere in campo.
Giocatore del Lugano degli anni sessanta, Giancarlo Fassora esprime il suo apprezzamento per le scelte di Croci Torti e Ortelli e si augura che il 15 maggio il Lugano riesca a ritrovare la chiave del successo, come nella tiratissima semifinale contro il Lucerna, conclusasi ai calci di rigore. «Auguroni vivissimi al Crus e a Cao per il conseguimento della quarta Coppa svizzera! Sarà una gara dura – dice Coco Orsatti – Occorreranno tanta fiducia e intensità per avere il sopravvento sul forte San Gallo».
Giunto a Lugano dopo aver giocato e vinto la coppa con il Grasshopper, Fredi Gröbli tiene tanto a Crus e Cao e augura loro di non ripetere la sfortunata partita di San Gallo del 29 aprile, persa 3-0. «Stanno lavorando bene e sapranno conseguire un bel successo, anche se contro una squadra che ora gira a meraviglia, con un solido team composto di eccellenti giocatori».
Livio Dolmen, prima di prendere la strada per Lugano, è stato un ottimo giocatore proprio del San Gallo, con cui ha vinto l’unica Coppa svizzera del club, nel 1969. Non dovrà capitare che la seconda avvenga a spese dell’Fcl. «Il Lugano dovrà fare tesoro dell’infelice partita a San Gallo e sfruttare le capacità di ogni giocatore. Forza Lugano!».
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