Isabella Sogno
Galeotto fu l’amore. «Sono stato un giocatore semi professionista di basket in Italia, serie B e C. Quando ho conosciuto, e poi sposato, Isabella Sogno, ex prima categoria e maestra di tennis, mi sono appassionato a questo sport, che oramai da anni riempie completamente le mie giornate». I tre figli – Luca, Camilla e Silvia – hanno preso in mano la racchetta e giocato a livello internazionale; Luca ha fatto un passo in più, diventando professionista e specializzandosi nel doppio con tanto di selezione nella squadra svizzera di Coppa Davis.
Dominic Thiem
I coniugi Margaroli hanno gestito per un decennio il circolo tennis di Taverne, dove Riccardo ha messo... in campo le sue qualità di dirigente-imprenditore sportivo, organizzando tappe del circuito europeo U16 e futures da 15mila dollari. «Abbiamo visto crescere tanti bei giocatori che poi hanno fatto carriera, su tutti Dominic Thiem. Si vedeva che l’austriaco aveva qualcosa di speciale: nel 2020, infatti, ha vinto gli Us Open». Costretta a cambiare indirizzo, quattro anni fa la famiglia Margaroli si trasferisce a Cadro, dove (ri)apre la sua rinomata scuola tennis. «Nel giugno 2020, in collaborazione con Swisstennis, abbiamo proposto un master riservato ai soli giocatori svizzeri, costretti a mordere il freno. Sei mesi di lockdown senza la possibilità di partecipare a tornei e incamerare montepremi sono tanti, soprattutto per i tennisti di seconda e terza fascia».
Bjorn Borg
Le cose vanno talmente bene che l’anno successivo Margaroli si fa convincere a organizzare un torneo internazionale a Lugano. La perla del Ceresio ha una bella tradizione: dal Ladies Open degli anni ottanta (con Chris Evert, Gabriele Sabatini e Manuela Maleeva tra le star) all’appuntamento maschile (dodici edizioni agli albori del millennio, due vittorie di Stan Wawrinka) passando per la Fed Cup e la leggendaria esibizione Borg-Gerulaitis (maggio '82, per il 50.mo del Tc Lido).
Dominic Stricker
Chiusa la parentesi amarcord, torniamo al 2021. La prima edizione del Challenger trova casa al Centro esposizioni, dove ad hoc vengono ricavati due campi, tribune, zone hospitality e ristorazione, ecc... «Tutto è andato per il meglio: buon successo di pubblico, ottimo seguito in live-streaming (200mila solo sul sito dell’Atp) e un vincitore che meglio non potevamo sperare, la giovane promessa rossocrociata Dominic Stricker». Diventa il terzo svizzero più giovane dopo Federer e Wawrinka a far suo un titolo Challenger.
Remy Bertola
Forte del bilancio dello scorso anno, dal 27 marzo al 3 aprile va in scena la seconda edizione del Challenger da 80mila dollari di montepremi, con una serie di piccoli e grandi nuovi accorgimenti per rendere l’appuntamento ancor più attrattivo per il pubblico e appetibile per i giocatori. Su quest’ultimo aspetto, le risposte sono molto incoraggianti: due top-100 e una ventina di top-200 al mondo. «La prossima settimana avremo la concorrenza di ben cinque Challenger e molti hanno preferito venire qui. Fa piacere». Due ticinesi – in attesa di conoscere l’esito delle qualificazioni – scenderanno sicuramente in campo: Remy Bertola nel tabellone del singolo e Luca Margaroli in quello del doppio.
Riccardo Margaroli
Il telefono squilla, la ditta incaricata di posare la superficie dei campi reclama la presenza del patron del torneo. Siamo all’ultimo scambio dell’intervista. Quanto è dura mettere in piedi un evento come questo? «Le maggiori difficoltà sono di ordine finanziario, e allora devo ringraziare di cuore Banca Stato, sponsor principale, e la Città, che ci è vicina in tutto e per tutto. Ma niente sarebbe possibile senza la ventina di volontari, i 35 ball-boys reclutati tra i giovanissimi tesserati ticinesi e la mia famiglia, che in settimana metterà le tende al Conza...». Info su challengerlugano.com.