Resta un ultimo atto ufficiale e a compierlo, domenica 10 aprile, saranno i cittadini di Rovio, Maroggia e Melano, chiamati nel segreto delle urne a eleggere gli organi politici del nuovo Comune, l’anima della Val Mara.
Le poltrone da assegnare sono 7 in Municipio e 30 in Consiglio comunale. I candidati – 22 in corsa per l’esecutivo e 81 per il legislativo – sono disposti su quattro liste depositate da Verdi, Ps e indipendenti; Alleanza democratica (Ppd e indipendenti); Partito liberale radicale insieme a Gioventù liberale radicale ticinese, a Verdi liberali e indipendenti; Lega dei ticinesi e Udc. Per le statistiche, 9 candidati al Municipio sono residenti a Maroggia, 7 a Melano e 6 a Rovio; per il Consiglio comunale 32 sono di Melano, 27 di Maroggia e 22 di Rovio. Si comincia dunque con un assetto tradizionale, senza movimenti civici o schieramenti fantasiosi.
Tutte le quattro liste hanno chances di entrare in Municipio. Il clima sembra sereno, la campagna non ha evidenziato conflitti e asperità.
Fare pronostici è però puro azzardo: l’aggregazione ha rimescolato le carte e l’avvio di una nuova esperienza comunale presenta incognite supplementari rispetto a quelle comunque insite in ogni esercizio elettorale. Trattandosi inoltre di una legislatura corta (i mandati scadono nel 2024 alla fine del quadriennio politico per tutte le amministrazioni locali), i partiti hanno condotto una campagna poco profilata, nella consapevolezza che i primi due anni saranno di assestamento.
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