Nessun accenno invece all’imminente scadenza elettorale, nonostante negli ultimi giorni il clima si stia scaldando per effetto soprattutto della probabile partecipazione di Marco Chiesa alla corsa per il rinnovo del Municipio sulla lista Lega-Udc. La delicata questione elettorale è stata abilmente evitata dai diretti interessati nel giorno in cui l’attenzione delle autorità è rivolta ai cittadini e alle forze attive nella società civile, secondo un programma collaudato che propone in apertura il corteo sul lungolago seguito dalla parte ufficiale al Palazzo dei congressi e dal rinfresco offerto dalla Città.
Dopo il sindaco, alla tribuna si è presentato Marco Solari, presidente onorario del Film Festival di Locarno, che ha condotto ininterrottamente dal 2000 al 2023, ma di radici luganesi, come lui stesso ha tenuto a evidenziare evocando ricordi d’infanzia trascorsi nella casa dei nonni in un Corso Elvezia allora percorso dal vecchio tram. Come numerosi luganesi, Solari ha vissuto le trasformazioni della città con sentimenti contrastanti: di soddisfazione per i successi colti soprattutto in campo economico, turistico e finanziario, di rammarico per ciò di cui ci si è sbarazzati con troppa facilità, anche se «la città di una volta è ancora riconoscibile».
Di una cosa invece non si capacita: il rapporto non sempre idilliaco che Lugano ha con il suo elemento di maggior valore ambientale: il lago. Se la Foce è un esempio virtuoso, non si può dire altrettanto dell’area attorno a Palazzo civico che non ha sbocchi sul Ceresio. «Se non le spiagge stile Croisette indicate da Alessio Petralli, quanto meno si eviti di ripristinare l’orrendo sottopassaggio che da piazza Manzoni conduce sul lungolago». Una considerazione che ha strappato l’applauso della sala.
Ma Solari augura di meglio alla «sua» Lugano: «Che ritrovi quel ruolo internazionale che le compete e si ponga come cerniera tra Nord e Sud». Ne ha le possibilità in quanto città universitaria, per i collegamenti stradali, ferroviari («purché AlpTransit sia completata fino al confine») e aeroportuali e per le risorse finanziarie, progettuali e intellettuali di cui dispone.
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