di Ivan Pedrazzi
Che le intenzioni siano serie è dimostrato dalla presenza, martedì a Palazzo Civico, del Ceo Nicolas Girotto, intervenuto di persona all’incontro con il Municipio (rappresentato dal sindaco Michele Foletti e dal vice Roberto Badaracco, in veste di capo Dicastero cultura) per l’annuncio ufficiale dell’accordo che attribuisce lo storico edificio di Castagnola all’azienda svizzera con sede a Caslano produttrice di scarpe, borse, capi d’abbigliamento e accessori. Con oltre 300 boutiques e mezzo migliaio di negozi, Bally è presente in sessanta Paesi. A breve aprirà un punto vendita in centro Lugano. È un gradito ritorno e un atto di fiducia per una città che, grazie sopprattutto al turismo, sta dando incoraggianti segnali di ripresa.
Il rapporto con Lugano e, in generale con il Ticino, va ben oltre gli aspetti commerciali. Bally intende infatti trasferire in riva al Ceresio selezioni della propria collezione storica conservata presso il museo e gli archivi di Schönenwerd, nel Canton Soletta. Inoltre, saranno allestite mostre temporanee. Quello di Villa Heleneum non sarà però un museo tradizionale, bensì un laboratorio che si occuperà di arte, moda, design, ma anche di sostenibilità, innovazione e artigianalità con lo sguardo rivolto al futuro. «Una casa aperta a tutti e che offrirà anche un’importante opportunità di dialogo tra la comunità locale e un pubblico globale, grazie a collezioni museali, mostre d’arte, tecnologie innovative, seminari e atelier didattici e di ricerca», ha dichiarato Nicolas Girotto.
Un progetto che la Fondazione Bally porterà avanti con alcuni partner locali: con Lac edu è allo studio un programma di attività educative, mentre con l’Università della Svizzera italiana si sta sviluppando una mostra digitale e multimediale.
«Saranno allestite sale nelle quali tecnologia e innovazione entreranno in scena anche attraverso installazioni artistiche e interazioni con altri istituti di ricerca, sia a livello nazionale sia internazionale». Bally Heleneum Lab – questo il nome del progetto – ha individuato nella Fondazione Peak Outlook, impegnata da anni nella salvaguardia dell’ambiente alpino, il partner ideale con il quale sviluppare e offrire al pubblico iniziative sul tema della sostenibilità.
Il contratto con la Città ha una durata di 5 anni, con possibilità di rinnovo per altri due quinquenni. Bally potrà disporre di Villa Heleneum da gennaio e pagherà inizialmente un affitto di 120mila franchi per raggiungere dopo due anni i 150mila. L’inquilino affronterà a proprie spese lavori di ristrutturazione e adattamento dei locali per un valore di circa 300mila franchi. Il sipario sulla rinata Villa Heleneum si alzerà in settembre.
Un’operazione vantaggiosa per il Comune, che è riuscito a dare a questa preziosa ma ingombrante residenza una destinazione a lungo termine, capace di generare valore aggiunto in un settore – quello della moda e del design – poco esplorato e dunque potenzialmente interessante.
L’ambizione di Lugano è di mettere in relazione le nuove tecnologie, che hanno trovato terreno fertile oltre Gottardo e in Ticino, con la riconosciuta tradizione e la sensibilità artistica delle città del nord Italia. Un connubio nel segno della creatività, che si svelerà cammin facendo: il pubblico, che continuerà ad avere accesso al parco e che nella villa potrà usufruire dei servizi di una caffetteria, sarà informato a scadenze regolari sull’avanzamento del Bally Heleneum Lab.