Quest’anno il meteo è stato particolarmente clemente, con giornate radiose e temperature miti. Cortei, risottate, balli, veglioni, tombole, giochi e assalti al palo della cuccagna hanno quindi beneficiato per lo più di condizioni straordinarie e ottenuto risultati strepitosi. La corte di Re Rabadan ha annunciato 40mila spettatori alla sfilata domenicale e 200mila partecipanti sull’arco dell’intera manifestazione. Numeri mai visti nel recente passato. Al Penagin di Tesserete sono stati in 40mila durante la quattro giorni, 17mila persone solo per il corteo.
Buon segno, significa che il carnevale gode di ottima salute e che la tradizione è viva. A rallegrarsene sono naturalmente i dirigenti di associazioni e comitati, che vedono premiato il loro sforzo e rimpolpate le casse, piuttosto esangui dopo gli anni terribili della pandemia e alcune edizioni poco fortunate dal punto di vista meteorologico. Per non parlare dei costi in continua ascesa, ora che anche alcune amministrazioni locali riversano sugli organizzatori parte degli oneri legati soprattutto alla logistica. Esultano pure i costruttori di carri, i suonatori delle guggen, i figuranti dei gruppi in costume, ma anche docenti e assemblee genitori, che cercano di trasmettere i valori, sani e autentici, di questa antica usanza.
Gli applausi vanno naturalmente estesi a quell’esercito di volontarie e volontari che lavorano dietro le quinte. Chi non l’ha mai fatto non ha idea dell’impegno necessario per organizzare un evento popolare, poco importa se è un carnevale, una sagra, un festival musicale, una rassegna teatrale o una semplice lotteria. Lo sforzo è notevole. Spesso i preparativi cominciano mesi prima con la richiesta dei permessi, la ricerca dei locali e dell’equipaggiamento, il difficile reclutamento del personale... Insomma, un insieme di attività che prendono tempo ed energie. Il giorno dell’evento per gli addetti ai lavori è un’autentica maratona, che comincia di buon’ora e prosegue fino a tarda sera con il riordino e le pulizie a consumare le forze residue. Insomma, tanto lavoro e a volte anche preoccupazioni per il peso delle responsabilità (in primis la sicurezza), che non sempre sono adeguatamente riconosciuti.
Chi ben comincia è a metà dell’opera, per cui l’auspicio è che, archiviato un carnevale favoloso, anche le manifestazioni primaverili ed estive possano avere altrettanta fortuna e successo. Dal nostro piccolo osservatorio ci permettiamo di lanciare due messaggi. Il primo alla popolazione affinché aderisca a questi appuntamenti: una partecipazione massiccia è il modo migliore per gratificare tutti coloro che mettono il loro tempo a disposizione per ravvivare le comunità e creare occasioni d’incontro; il secondo appello va alle autorità, alle quali si chiede collaborazione e disponibilità. Un eccesso di burocrazia, formalità e costi rischiano di frenare l’entusiasmo e la passione, che sono il vero propulsore di questo mondo.
Da parte nostra rinnoviamo l’invito agli organizzatori a inviare programmi e locandine alla Rivista di Lugano, pronta a fare la sua parte nella promozione di questi preziosi eventi.