di Ivan Pedrazzi
Oltre al doveroso controllo dell’abbigliamento e dell’attrezzatura, conviene dunque rispolverare le buone regole, a cominciare da una scrupolosa pianificazione dell’uscita, che comporta la scelta e lo studio del percorso in funzione delle condizioni della neve, delle previsioni meteo e della preparazione atletica dei partecipanti, tenendo inoltre conto delle temperature rigide e delle giornate corte.
È quanto invita a fare il Dipartimento cantonale delle istituzioni con «Montagne sicure», campagna di prevenzione e sensibilizzazione lanciata nei giorni scorsi nell’imminenza di una stagione, che verosimilmente porterà sulle nostre Alpi numerose persone, come era successo lo scorso anno per effetto delle restrizioni negli spostamenti individuali. La campagna di prevenzione invernale si rivolge principalmente a coloro che frequentano la montagna occasionalmente. L’obiettivo è attenuare i rischi e gli incidenti.
Al servizio di «Montagne sicure», una decina di specialisti, presieduti da Alessandro Lava, costituiscono una commissione tecnica. In questo gremio – il cui compito è ricordare al maggior numero di persone interessate «i comportamenti da assumere nelle pratiche invernali» – sono rappresentati le sezioni cantonali del Club alpino svizzero, la Federazione alpinistica ticinese, il Soccorso alpino, il Gruppo ricerche e constatazioni della Polizia cantonale, il Gruppo valanghe, le capanne alpine e MeteoSvizzera.
La campagna pone l’accento sull’importanza di una corretta valutazione dei rischi, legati soprattutto alla meteo e alle valanghe. Prima di un’uscita vanno dunque consultate le fonti, possibilmente ufficiali: «I canali social talvolta contengono informazioni soggettive, imprecise e non aggiornate». Con www.montagnesicure.ch e la pagina Facebook Ticino sicuro non si può sbagliare. Anche perché possono contare sull’esperienza e le competenze di professionisti quali Tiziano Schneidt, guida alpina e presidente del Soccorso alpino Ticino, e Stefano Mariani, responsabile del Gruppo ricerche e constatazioni della Polizia cantonale. Sul terreno un ruolo fondamentale lo rivestono pure le scuole svizzere di sci, che contribuiscono a migliorare la preparazione tecnica, e le società sportive, le cui raccomandazioni possono raggiungere un gran numero di appassionati.
Dopo il successo della versione estiva, nel contesto della campagna «Acque sicure», è stato preannunciato il lancio di un sondaggio «per valutare le competenze delle persone che frequentano la montagna».
L’iniziativa si sviluppa prioritariamente sul terreno con alcune giornate di sensibilizzazione proposte in collaborazione con i partner di progetto (sono una decina e saranno annunciate a breve), senza però dimenticare l’utilizzo dei canali multimediali, la pubblicazione di un libretto «per una montagna vissuta in sicurezza» e, più in generale, un’immagine coordinata che mira ad attirare l’attenzione sui temi principali: lo sport fuori pista, la meteo, il bollettino valanghe, la segnaletica e l’orientamento, la corretta preparazione fisica e il giusto equipaggiamento.