Ecco un'immagine idilliaca della Pieve di Capriasca nel 1950 (fotografia di W. Friedli). Comprende quattro Comuni: Tesserete (che allora contava 581 abitanti), Campestro (229), Cagiallo (315) e Lopagno (359).Per una lettura dei contenuti ci siamo rivolti a Corrado Piattini, che ha fornito interessanti informazioni di dettaglio.In alto, a sinistra, vediamo il nucleo di Campestro con la chiesa dedicata a Sant'Andrea e la sottostante campagna. Più in basso la Resega e la zona «Ar Morin», a lato del fiume Capriasca, dove fino agli anni '40 è rimasto in attività l'ultimo mulino (Campestro).Nella zona centrale della foto – sempre dall'alto verso il basso – si dintingue villa Janua, già villa Ageno (Lopagno). Nel 1952 è diventata casa d'accoglienza per persone disabili, gestita dalla congregazione di don Luigi Orione; dal 2008 è condotta dalla Fondazione San Gottardo.Sotto, la località di Muralta (Cagiallo), la frazione di Almatro e l'oratorio dedicato a San Sebastiano e alla Madonna del Buon Consiglio. Più in basso c'è la Casa San Giuseppe, Opera don Guanella, acquistata e gestita dal 1934 dalla Congregazione Figlie di Santa Maria della Provvidenza in Roma, dedicata all'accoglienza e all'accompagnamento delle persone anziane.Ai piedi, ecco Tesserete, di cui si riconoscono in particolare l'oratorio, il cimitero e la chiesa parrocchiale di Santo Stefano.Nella parte destra dell'immagine, in alto si scorgono la chiesa dei Santi Matteo e Maurizio a Cagiallo, il sottostante nucleo di Sarone, situato lungo la via storica che conduceva a Sonvico, la zona di Robiano, il nucleo di Cagiallo con l'oratorio di Santa Lucia, la località «al Moor» e la campagna di Sarone. Nella parte bassa si vedono la campagna dei Bugei con il roccolo, la casa comunale di Tesserete e la stazione della ferrovia Lugano-Tesserete, in esercizio dal 1909 al 1967. L'unica area rimasta intatta nel tempo è la piana agricola viticola di Sarone, tuttora coltivata, con il sovrastante comparto di Robiano.