L’autore Giorgio Orelli non lo esplicita nel suo testo pubblicato a suo tempo sulla rivista «L’approdo», tuttavia chi Brusino la conosce bene, come Flavio Poli, a cui si deve la stampa di «Gente di lago», ha immediatamente riconosciuto l’Osteria della Posta. A identificarla sono soprattutto i personaggi dell’epoca, che a volte portano il loro nome di battesimo a volte nomi di fantasia. L’osteria, che si affaccia sulla piazza Roncajoli, era un importante luogo d’incontro. «All’epoca – osserva Poli – era gestita dalla famiglia Mambretti. Possedeva uno dei pochi telefoni del villaggio ed è lì che i fidanzati che erano lontani si ritrovavano per un appuntamento telefonico».
Giorgio Orelli – che ci era arrivato (probabilmente in bicicletta) sul finire degli anni 1950, accompagnato dall’artista e amico Pierino Selmoni – ci fa entrare in questa osteria e descrive l’incontro con l’«umanità vibrante» che la frequentava. Persone diverse con i loro pensieri, che cercano di dimenticare o lasciar da parte con il vino e le burle. «Allegria che però stenta a decollare, finché il commento maldestro di un ubriaco fa precipitare la situazione», rivela Poli.
Sarà lui a condurre l’incontro, sabato 27 gennaio alle 17.30 nella sala multiuso di Brusino Arsizio, per la presentazione del libro.
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