#Città e quartieri | 16/11/2024

Tati e Flo spengono i fornelli del Lengina

I gerenti dello storico ristorante di Cadro hanno ceduto l’attività dopo 25 anni di lavoro. Il saluto commosso di clienti e amici.

Si chiude un capitolo della storia centenaria del ristorante Lengina. A scriverlo sono stati i coniugi Angela (per tutti Tati) e Floriano Schipani (Flo per gli amici), che per un quarto di secolo hanno gestito lo storico locale di proprietà della famiglia Notari. Un’avventura cominciata nel gennaio del 2000 e che si è conclusa domenica 10 novembre. Affidato ora a Felice e Fabrizio, il ristorante riaprirà domenica 1° dicembre. Ma questa è un’altra storia.
Per Floriano e Tati gli scorsi giorni sono stati quelli del congedo con strette di mano, pacche sulle spalle, baci, abbracci e inevitabilmente qualche lacrima. È la ricompensa per chi si è dedicato a un progetto con anima e corpo, la conferma che il proprio impegno è stato apprezzato dai più e che l’accoglienza e la disponibilità offerti in 25 anni d’incessante lavoro non sono passati inosservati. 
Si commuove Tati nell’esporre i suoi sentimenti. Le sue parole sgorgano dal cuore, sincere e spontanee. «Ci sono tante cose che non sono mai riuscita a fare. Cose semplicissime come leggere un libro, dedicarmi alle parole crociate, vedere un film dall’inizio alla fine senza addormentarmici sopra, partire per una passeggiata senza il pensiero di dover rientrare per ordinare la carne o cuocere le patate. A 70 anni credo di averne il diritto».

Padroni del proprio destino 
Floriano è meno convinto: per lui l’addio a questo mondo, al quale appartiene da oltre cinquant’anni, è più difficile da accettare. Nato in una famiglia meridionale di muratori, ha voluto cambiare strada. La gavetta è cominciata a Magliaso all’età di 16 anni. Poi ha lavorato presso l’Hotel du Midì a Cassarate, gestito dal cognato. Dopo la sua morte improvvisa, per qualche tempo è stato gerente dell’Hotel Meister di Paradiso, finché si è presentata l’opportunità di rilevare il Lengina. «Non ci abbiamo pensato due volte: firmato il contratto, ci siamo lanciati. L’idea di realizzare qualche cosa di nostro, di poter decidere in modo autonomo il nostro percorso, ci entusiasmava. Ci siamo messi in gioco ed è andata bene». 

«Felice di averlo fatto»
La moglie Tati, impiegata d’ufficio, dopo 12 anni nel ruolo di «casalinga contenta e convinta» si è improvvisamente ritrovata nella cucina del ristorante. «Non so se lo rifarei, ma sono felice di averlo fatto. Quando siamo arrivati a Cadro eravamo tra i pochi stranieri del paese. Non ci conosceva nessuno, ma grazie alla splendida famiglia Notari e all’apertura della gente ha funzionato. C’è stato qualche dissapore, ma in generale siamo stati ben accolti e con il tempo sono nate tante amicizie. Questa esperienza ha comportato sacrifici, ma ci ha dato anche l’opportunità di incontrare e conoscere tante belle persone». Amici che in mille modi hanno manifestato stima e affetto a Flo e Tati. Una dedica ha toccato il loro cuore: «Per tanti è un ristorante, per noi è stata come una seconda casa». A scriverla sono i «ragazzi», oggi adulti e genitori, che al Lengina sono cresciuti.
I ringraziamenti dei coniugi Schipani sono tanti e sinceri. In primo piano i figli Simone e Fabio, «che ci hanno sempre aiutato, imparando cosa siano la fatica e il valore del lavoro».

i.p.

Nella foto: l’abbraccio a Floriano e Tati dei maîtres d’hôtel in occasione di un recente incontro al ristorante Lengina.