Da quest’anno è l’Ufficio cultura, eventi, sport e turismo del Comune di Capriasca a occuparsi dell’organizzazione. «Abbiamo sempre sostenuto e creduto in Open Studio», precisa il municipale Matteo Besomi. «È un evento che da un lato offre visibilità agli artisti, dall’altro permette di scoprire il territorio lungo un tracciato – percorribile a piedi, in bici o in auto – che collega gli atelier». Da qualche tempo, tra l’altro, la manifestazione si è aperta ai laboratori dei Comuni limitrofi. «Ve ne sono per esempio due a Ponte Capriasca (Felicita Bianchi Duyne e Luana Delmenico) e uno Comano (Sara Pedrioli)». Ma Open Studio merita una vista anche perché «il pubblico può incontrare personalmente l’artista, vedere dove lavora, toccare con mano la sua produzione,… Insomma si parla d’arte a 360 gradi».
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