Il suo primo approccio con il pubblico non è stato facile. Atteso al Cinema-Teatro di Chiasso per il saggio di pianoforte di fine anno, il giovanissimo Carlo Balmelli se l’era data a gambe e i genitori lo dovettero inseguire per strada. La stoffa del musicista però c’era già, la passione pure e il talento – frenato inizialmente da comprensibili timori giovanili – è sbocciato facendo di lui un professionista apprezzato.
In suo favore parlano i riconoscimenti che costellano una carriera brillante sia nel ruolo di esecutore (il suo strumento principale è il trombone a tiro) sia in quello, oggi preminente, di direttore. Un impegno a tutto campo che non è sfuggito alla giuria del premio dell’Ufficio federale della cultura, che gli ha attribuito il titolo di «Ambasciatore della musica bandistica svizzera per il 2023». Onorificenza riconosciuta finora a un solo ticinese, il maestro Franco Cesarini di Lugano, insignito nel 2014 in occasione della prima edizione del premio. In altri ambiti, questo ambizioso traguardo è stato raggiunto da Marco Zappa, Luca Pianca, Francesco Piemontesi e Chiara Banchini.
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