«Sono bastati quattro intensissimi giorni per chiamarci tutti amici; questo è solo uno dei meravigliosi risultati che siamo riusciti a produrre (…). Spero che questo viaggio “on the road” ci abbia reso migliori. Portate dentro di voi questa piccola impresa, che ha arricchito le vostre vite, nutrito le vostre anime e scaldato i vostri cuori».
Tra i destinatari del messaggio indirizzato ai membri della spedizione umanitaria che, a fine marzo, ha raggiunto i confini ucraini, c’è anche Francesco Campana. Un volto noto a Sonvico, il paese dove è nato e cresciuto, e nella Capriasca, dove si è trasferito da qualche anno trovandosi subito a proprio agio. Non c’era da dubitarne vista la spontaneità con la quale Francesco si approccia alla gente.
Il suo sguardo curioso e le molteplici attività a cui si dedica hanno intessuto attorno alla sua persona una rete di amicizie che non si sono esaurite con il tempo, come purtroppo spesso accade. È tramite uno di questi «contatti» che Francesco si è trovato coinvolto in una missione impegnativa soprattutto sul piano emotivo, come evidenzia Luca Saglini, coordinatore delle operazioni, nel messaggio citato in apertura.
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