#Vetrina | 19/09/2022

Giacomo Polli

Ivan Pedrazzi

«Tu cosa fai nella vita?». È la classica domanda che ci si rivolge vicendevolmente quando, per strada o al bar, s’incontra un amico di vecchia data, un ex collega di lavoro o un commilitone con il quale si è fatta la scuola reclute. E quando Giacomo Polli risponde «il pilota d’aerei», la reazione in genere è d’incredulità.

Quello di mettersi ai comandi di un jet è un sogno cullato da tanti bambini. Nell’immaginario collettivo è la tipica professione bella e impossibile. Giacomo ce l’ha fatta e il suo sogno è realtà. Ha 27 anni e dal 2018 vola per Ryanair, dallo scalo di Malpensa. 
Non è stato un percorso facile: «All’età di 17 anni ho conseguito il brevetto base, che ti permette di condurre apparecchi fino a 4 posti, presso Avilù a Lugano. È stata una soddisfazione, che ho condiviso con mio papà Mauro. Di profes­sione maestro di musica, è lui che in tenera età mi ha trasmesso la passione per il mondo degli aerei». Non solo: se oggi Giacomo suona la tromba nella filarmonica di Sonvico e si diletta al pianoforte, lo deve certamente al papà. 
Sonvico, che Giacomo continua a considerare «casa». Quando i turni di lavoro glielo consentono, ci torna puntualmente. Ad aspettarlo, oltre ai famigliari, ci sono gli amici e la ragazza.

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sull'edizione del 16.09.2022

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