Sulle alture del Luganese crescono alcune piante straordinarie per la singolarità della forma dei fiori, per la variopinta tavolozza di colori e anche per la varietà di profumi profusi. Sono piante rare che spesso si sviluppano indisturbate in luoghi appartati di difficile reperimento, che hanno consentito la loro salvaguardia. Alcune di esse sono presenti solo in Ticino e assenti nel resto del territorio nazionale. Sono «il fiore all’occhiello» della nostra regione. Basti citare l’Aquilegia di Einsele, l’Androsace orobia, la Peonia selvatica, il Dittamo, il Millefoglio di Clavena, il Veratro nero, il Raponzolo a foglie di scorzonera, la Campanula odorosa, la Dafne odorosa, la Dafne alpina, il Ranuncolo erba tora. Per ammirare la loro spettacolare fioritura, appassionati e specialisti vengono anche da fuori Cantone.
I fiori di queste piante sono infatti tutti eccezionali. Il loro comportamento per adattarsi ai vari ecosistemi ci lascia sbalorditi. Conoscerlo accresce il rispetto per queste piante. Gli ingegnosi accorgimenti escogitati per poter sopravvivere in ambienti spesso ostili, suscitano un profondo senso di meraviglia. Ma per provare queste emozioni è necessario conoscere il luogo segreto dove crescono. Spesso è discosto, lontano dagli itinerari escursionistici. Anche il periodo della fioritura è breve, limitato a pochi giorni e se non si giunge nel momento giusto è facile perdere lo spettacolo.
Per superare queste difficoltà sarebbe auspicabile la creazione di un piccolo giardino botanico alpino su una delle nostre montagne: Il San Salvatore, il Generoso oppure il Tamaro. Ciò permetterebbe di ammirare facilmente queste meraviglie e di migliorare le conoscenze del nostro Paese, della sua natura, in quanto consentirebbe di osservare, in uno spazio relativamente contenuto, una molteplicità di specie vegetali.
Esempi illuminanti ce ne sono parecchi in Svizzera. Lo scorso mese di luglio ne ho visitati alcuni e ora voglio rendere partecipi i lettori della Rivista della mia esperienza
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