#Approfondimenti | 29/03/2025

«Costruiamo muri ma ci interessano le persone»

Roberto Guidi

Simbolica posa della prima pietra in via Simen 11 a Molino Nuovo, dove nel 2027 sarà inaugurato il nuovo Centro educativo per minorenni della Fondazione Antonia Vanoni. Si occuperà di 47 giovani in difficoltà tra i 3 e i 20 anni. Le considerazioni di Camponovo e Ferrarini.

All’imbocco del terreno teatro della cerimonia incrociamo Stefano Camponovo (presidente del Consiglio di fondazione): sbuffa e si apre a un largo sorriso. «Finalmente! Aspetto questo momento da tanto tempo, in pratica da quando ho rilevato il testimone dalla cara Mimi Lepori Bonetti. La nuova sede è un’esigenza per rispondere al meglio ai bisogni e alle aspettative dei nostri utenti. È stata una corsa a ostacoli, tra i ricorsi dei vicini quando pensavamo di costruire a Breganzona e tanta burocrazia. È un sollievo arrivare alla posa della prima pietra». Qualche metro più in là – pure con abbigliamento da cantiere, casco e pala in mano – ci sono Mario Ferrarini (direttore della fondazione), Benedetta Bianchetti (presidente del Consiglio comunale di Lugano), Raffaele De Rosa (consigliere di Stato) e monsignor Alain de Raemy (amministratore apostolico della nostra diocesi). Foto di rito da consegnare ai posteri: in via Simen a Molino Nuovo il 20 marzo 2025 si è scritto un nuovo capitolo della storia della Fondazione Antonia Vanoni al servizio dei minori in difficoltà.