#Approfondimenti | 27/03/2025

Un secolo di opere forestali a Piandanazzo

Ivan Pedrazzi

Acquistato dal Consorzio dell’Alto Cassarate e trasformato per ospitare il personale impegnato nella realizzazione delle piantagioni, l’antico alpeggio ha raggiunto un secolo di vita. E non mancano le storie da raccontare...

Alpeggio, rifugio forestale, spazio ricreativo e alloggio di montagna. Piandanazzo, in territorio di Capriasca, ha avuto nel corso dei secoli occupazioni diverse, tutte però strettamente connesse con le attività e le esigenze delle comunità che hanno popolato le alture della Capriasca e della Val Colla. Dapprima l’allevamento, poi le estese opere di rimboschimento avviate nei primi decenni del Novecento per consolidare i pendii denudati dall’esbosco sconsiderato, fino alle odierne attività didattiche e del tempo libero. 
Parliamo di Piandanazzo per una ricorrenza determinata dal passaggio di proprietà dell’edificio, dei boschi e del pascolo dal Patriziato di Sala Capriasca al Consorzio dell’Alto Cassarate (Cac), l’odierno Consorzio Valle del Cassarate (Cvc), che provvede alla cura delle piantagioni e alla manutenzione delle opere di premunizione dai pericoli naturali. In realtà, gli anni cruciali sono due: il 1924, quando è stato sottoscritto l’atto di compra-vendita, datato 21 ottobre, per un valore di 12mila franchi; e il 1926, quando l’antico barco adibito al ricovero del bestiame, all’alloggio del personale e alla produzione del formaggio è stato parzialmente adattato alla nuova funzione di casa forestale.