Chi volesse avvicinarsi al vescovo emerito Pier Giacomo Grampa e avere una certa idea della sua giornata, può considerare gli ultimi giorni di ottobre come utile cartina di tornasole: una serata da relatore sull’emergenza adolescenziale in provincia di Bergamo; un’altra a Gallarate a parlare a madrine e padrini di cresimandi; poi a S. Omobono per i 65 anni dall’elezione a Papa di Angelo Giuseppe Roncalli – nel Santuario della Cornabusa, dove è stato benedetto e collocato un bassorilievo di Giovanni XXIII dello scultore di Coldrerio Valerio Bianchi –; quindi alla Missione cattolica italiana di Bienne. Il 30 sarebbe dovuto partire per la Terra Santa e incontrare il neo-cardinale Pierbattista Pizzaballa, viaggio annullato per la guerra. Il tutto in aggiunta a cresime, matrimoni, funerali (il più recente quello di Luigi Soldati a Lugano). Un’agenda straripante. E il 28 ottobre Grampa ha compiuto 87 anni! Nominato vescovo il 18 dicembre 2003, Pier Giacomo Grampa – che dovette lasciare per gli atti ufficiali il più familiare «don Mino» – ha contrassegnato il suo ministero con un’alacrità operativa impressionante. Intanto la Visita pastorale a tutte le 255 parrocchie della Diocesi, poi una costante progressione di cantieri fra i quali spiccano: il restauro del Palazzo vescovile e della Cattedrale con la creazione del Museo diocesano, il nuovo archivio, l’acquisizione del Convento di Loreto e del Monastero S. Giuseppe trasformato in Centro diocesano polivalente.....