La stagione venatoria si è svolta dal 3 al 27 settembre, per un totale di 20 giorni di caccia. Cinque le specie per le quali era autorizzata la cattura: camosci, caprioli, cervi, cinghiali e marmotte. Rispetto all’anno scorso sono aumentate del 10% le catture del cervo. In senso opposto l’andamento per cinghiale e camoscio. Stabili gli abbattimenti del capriolo.
Camoscio
Ne sono stati uccisi 511 (343 maschi e 168 femmine); erano 642 nel 2021. Gli esemplari giovani (1,5 anni) sono stati 106. Locarnese, Valle Maggia e Leventina i distretti con il maggior prelievo. L’Ufficio caccia e pesca attribuisce la flessione «alla mancata apertura del secondo giorno con cattura diretta al maschio, senza quella preventiva della femmina».
Cervo
Le prede sono aumentate del 10% rispetto allo scorso anno: 1.788 capi contro 1.612, di cui 811 maschi, 719 femmine e 258 cerbiatti. Il piano di abbattimento non è stato tuttavia raggiunto, di conseguenza si procederà con la caccia tardo autunnale (da metà novembre a metà dicembre).
Capriolo
Con 314 esemplari, il bilancio è sostanzialmente identico a quello del 2021 (308). Ai centri di controllo sono stati consegnati 165 maschi e 149 femmine. Il maggior numero è stato prelevato nel distretto di Lugano, seguito da Leventina e Blenio.
Cinghiale
Gli abbattimenti hanno segnato una battuta d’arresto, che di fatto interrompe la crescita continua in corso dal 2018. Quest’anno nella statistica figurano 740 prede (912 nel 2021). L’Ufficio del veterinario cantonale ha confiscato 20 animali poiché mostravano presenza di Cesio 137 (sostanza radioattiva). Tenuto conto degli abbattimenti effettuati dagli agenti della polizia della caccia e nell’ambito della guardiacampicoltura, dall’inizio dell’anno a oggi sono stati presi 1.208 esemplari. Il cinghiale sarà nuovamente nel mirino durante la caccia tardo autunnale e invernale di dicembre e gennaio.
Marmotta
I dati delle catture saranno disponibili dopo il rientro dei fogli di controllo.