Una grossa ditta di costruzioni, sottobraccio a un imprenditore luganese, ha deciso di abbattere il palazzo di via Zurigo che ospita da molti anni la macelleria Luisoni, dove il sottoscritto ha ambientato la rubrica «I fotogrammi di Fausto Sassi». La famosa panchina del Tato macellaio è sparita, o meglio, sparirà nei prossimi giorni. Se qualcuno volesse passare a salutarla e sostare un attimo lo può fare fino alla fine di giugno, poi comincerà l’amarcord. Ma vediamo un po’ la storia di questa macelleria, la più vecchia di Lugano.
Era il 1° settembre del 1936 quando i coniugi Pia e Gelindo Luisoni aprirono il loro negozio di macelleria a Viganello. Momenti difficili per il commercio della carne. I cieli d’Europa cominciavano a oscurarsi di nubi nere che non promettevano nulla di buono: infatti, nel 1939 scoppiò la Seconda guerra mondiale e la Svizzera mobilitò le sue forze maschili per la protezione delle frontiere. Gli stipendi erano molto bassi, i soldi scarseggiavano e la carne in tavola appariva raramente. Tutto era razionato, tessere annonarie e bollini rendevano ancor più difficile l’acquisto di generi alimentari e, in egual situazione, si trovava tutto il commercio. Le bestie da macello erano poche: la priorità era dell’esercito e quelle poche che rimanevano non erano facilmente trasportabili non essendoci i mezzi di locomozione attuali…